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Cembra: alunni a lezione sul Muro di Berlino

Protagonisti dell’iniziativa i bambini che hanno raccontato la “grande storia” attraverso la distruzione di un muro simbolico composto da mattoni di carta decorata e la cui realizzazione ha richiesto molte ore di lavoro e di ricerca guidata:

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrentoToday

Cembra - Venerdì 8 novembre 2019 gli alunni delle classi quinte della Scuola Primaria di Cembra hanno organizzato l’evento “Die Mauer” per ricordare il 30° anniversario del crollo del Muro di Berlino. L’iniziativa, coordinata dall’insegnante Villotti Cristina, ha visto la partecipazione dell’Assessore all’Istruzione del Comune di Cembra Lisignago, Ferrazza Alessandra, e della signora Doden Inger, cittadina tedesca testimone delle conseguenze che la cortina di ferro aveva prodotto in Germania fino al 9 novembre 1989, quando crollò il muro di Berlino e furono riaperte le frontiere. In mattinata si sono susseguiti eventi per ricordare la storia di questa lunga e dolorosa separazione. Protagonisti dell’iniziativa i bambini che hanno raccontato la “grande storia” attraverso la distruzione di un muro simbolico composto da mattoni di carta decorata e la cui realizzazione ha richiesto molte ore di lavoro e di ricerca guidata: ogni bambino, infatti, aveva il compito di “adottare” un mattone e di personalizzarlo sulla base di filmati storici, foto e racconti. Dal muro poi ogni alunno della quinta primaria ha tolto il suo pezzo e lo ha raccontato ai compagni di quarta. Pezzo dopo pezzo il filo della storia si è dipanato in racconti di vite disperate, di separazioni forzate, di tunnel scavati nell’arco di poche ore, di fughe dalla ex DDR come quella di Peter Fechter, la ventisettesima delle vittime del Muro di Berlino, morto all’età di soli 18 anni proprio mentre tentava la via per la libertà. Fondamentale la testimonianza di Inger Doden, giunta in Italia nel 1968. Inger, intervistata dagli alunni il 25 settembre scorso, ha raccontato la sua storia da ex cittadina della BRD (Germania ovest) e di quando, ancora bambina, strinse amicizia con una coetanea di nome Christine che non conobbe mai personalmente. Ci fu uno scambio epistolare sostenuto allora dalla scuola che frequentava e che prevedeva anche la spedizione di cibo e di materiale scolastico. Dai muri visibili ai muri invisibili: la fase preparatoria e l’evento conclusivo hanno permesso di attivare in classe una riflessione sulle molteplici forme di separazione fisica e ideologica che esistono ancora oggi. A partire dai muri del pregiudizio, dell’esclusione, delle amicizie date e tolte con un semplice “like”, per concludere quanto sia importante abbattere i muri che ci separano, iniziando proprio dai muri a noi più vicini e per esercitare fin da subito la competenza alla cittadinanza attiva e responsabile, sostenendo il valore della libertà di pensiero, espressione e movimento. A fine mattinata, sotto una nevicata inattesa, i bambini hanno lanciato dei palloncini colorati a simboleggiare pace e fratellanza oltre ogni muro visibile e invisibile.

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