I post CSI (non chiamateli ex) a Riva del Garda con uno spettacolo sulla Grande Guerra
Saranno i "post-CSI" (non chiamateli ex) a per ricordare l'inizio della Grande Guerra a Riva del Garda, sulla linea immaginaria del fronte che passava tra il lago e Forte San Niccolò: il 23 maggio 1915 l'Italia entrava in guerra, e la giornata fu subito celebrata nell'epopea musicale de "Il Piave", cento anni dopo è ancora la musica a portare il ricordo di quella giornata che, celebrata con toni "epici" allora, è oggi ricordata come l'alba di un evento doloroso per l'Italia e per il mondo.
Lo spettacolo sarà un concerto-recital del tutto originale con un cast eccezionale e seguirà la sottile linea di confine che ci separa dalla follia, come appunto è stata la Prima guerra mondiale. Era domenica 23 maggio 1915 quando il Primo ministro italiano Sonnino telegrafò al nostro ambasciatore a Vienna di presentare al governo austro-ungarico la dichiarazione di guerra che iniziava con il giorno successivo, lunedì 24 maggio.
E così anche l’Italia entrava in guerra, e le terre di confine come la nostra venivano evacuate; già nel 1914 altri “italiani” d’Austria erano partiti per la guerra ad iniziare da quel fatidico 28 luglio 1914 e spediti dall’Impero nella lontana Galizia, tra l’attuale Ucraina e Polonia. In soli 5 mesi ne morirono due milioni, di cui 25.000 tra trentini e adriatici, italiani “sbagliati” e per questo dimenticati per molto tempo. Quello che è venuto dopo gli Imperi, come ci ricorda Paolo Rumiz, è stato spesso peggio, molto peggio dominato da nazionalismi, da altre guerre e da solitudini che non trovano sintesi nell’Europa anche e soprattutto adesso dopo cento anni.
Per interpretare tutto ciò sono stati chiamati musicisti ed intellettuali di confine, a partire dai Post-CSI, che con CCCP e CSI poi hanno segnato almeno 30 anni di musica inquieta e sotterranea proveniente da quel crogiuolo culturale che è l’Emilia: è da pochissimo che si sono rimessi in marcia e il nome è stato suggerito dall’ex leader Giovanni Lindo Ferretti, mentre la spinta è venuta da Massimo Zamboni, accompagnato da Angela Baraldi (cantante), Gianni Maroccolo, Francesco Magnelli, Giorgio Canali e Simone Filippi.
Il loro punk d’autore e resistente, sarà accompagnato da canzoni che ricordano la guerra, con musica di Andrea Salvatori, interpretate dalla raffinatissima Ginevra di Marco, già voce dei CSI, ed Elena Ledda, cantautrice proveniente dalla Sardegna. Le voci narranti sono di Maurizio Maggiani, scrittore poliedrico di molti racconti e fortunati romanzi, giornalista e conduttore televisivo ligure, mentre il racconto del nostro luogo sarà affidato a Rosanna Sega e Paolo Tonelli. Sulle acque del lago ci saranno le livide luci delle fotoelettriche, manovrate dai Vigili del Fuoco dell'Alto Garda, a ricordo di quello che succedeva tutte le notti durante la guerra.