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Economia San Giuseppe / Via dei Muredei

Cgil: in Trentino vertenze in aumento, recuperati 3,5 milioni di euro

L'attività di recupero crediti aumenta di pari passo al numero di fallimenti: sono stati 188 i casi, nel 2015, di vertenze legate al mancato pagamento dello stipendio

Lo scorso anno l'Ufficio legale della Cgil del Trentino ha riportato nelle tasche dei lavoratori 3,5 milioni di euro. Negli ultimi cinque anni la cifra ha sfiorato i 14,8 milioni di euro. "Sono numeri importanti - si legge in una nota diffusa oggi insieme ai dati - e per certi versi preoccupanti se messi in relazione alla crisi economica: i numeri dimostrano, infatti, quanto la crisi economica stia incidendo anche sul rispetto delle prerogative dei lavoratori. Nella maggioranza dei casi le motivazioni che spingono un lavoratore a rivolgersi all'Ufficio vertenze sono la necessità di recuperare crediti nei confronti del proprio titolare o per procedure concorsuali, in primis i fallimenti. Proprio questa ultima tipologia ha fatto segnare negli ultimi anni un significativo incremento, anche questo segno della crisi economica".

Dal 2011 ad oggi il numero di pratiche prese in carico dall'Ufficio Vertenze è in costante incremento; lo scorso anno sono state 909 per un totale di 342 aziende, nel 2014 erano state 887; in lieve calo, invece, il numero di imprese coinvolte in contenziosi perché nel 2015 le vertenze hanno riguardato realtà di dimensione maggiore. I contratti collettivi di lavoro cui hanno fatto riferimento le singole vertenze sono stati in tutto 58.

L'attività di recupero crediti accanto ai fallimenti sono quelle che pesano maggiormente sull'attività dell'ufficio e rappresentano insieme oltre il 60% dell'attività dello scorso anno. Nel dettaglio le pratiche per recupero crediti sono state 295, 188 di queste hanno riguardato casi di mancato pagamento della retribuzione; stessa cifra anche per le pratiche relative alle procedure concorsuali: 295 di cui 138 per fallimento. I casi di violazioni contrattuali sono stati 223, di cui ben 168 vertenze per l'impugnazione del contratto a termine. Infine 96 le pratiche per consulenze.

Oltre il 70% dei contenziosi riguarda lavoratori a tempo indeterminato, anche se è in costante crescita il numero dei lavoratori con contratti a tempo determinato: dal 13,98% del 2014 al 28,93% dello scorso anno. Sul dato incidono anche le vertenze aperte dei precari della scuola. In generale i settori maggiormente coinvolti, cioè con i numeri di contenziosi più elevati, sono stati l'edilizia con oltre il 40% di pratiche aperte, seguito dal comparto dei lavoratori della scuola pari a poco meno del 20%, dopo turismo, multi-servizi e pulizie.
 

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