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Sait: il M5S interroga Di Maio sui controlli svolti dalla Provincia

Interrogazione tutta "in casa" Cinque Stelle per la vicenda Sait. Si chiede, ancora una volta, di fare luce sull'esternalizzazione alla coop Movitrento

La vicenda Sait arriva al Ministero del Lavoro. A depositare un'interrogazione sul licenziamento collettivo di 390 lavoratori, in gran parte magazzinieri, del consorzio della Cooperazione trentina sono sette parlamentari del Movimento Cinque Stelle, su richiesta del trentino Alex Marini, candidato dello stesso Movimento alle provinciali. L'interrogazione è tutta "in casa" per i Cinque Stelle, visto che è rivolta al Ministro del Lavoro Luigi Di Maio, al quale si chiede notizia "degli esiti delle verifiche in ordine allo svolgimento, in tutto o in parte, del programma presentato dall'impresa in relazione al licenziamento collettivo del personale dipendente del SAIT e dell’eventuale procedimento amministrativo volto al riesame del programma di crisi".

Com'è noto le ispezioni sulla regolarità del ricorso alla Cassa integrazione, peraltro concesso dal ministero dell'allora Governo Gentiloni, soono svolte dal Servizio lavoro della Provincia di Trento. "Il Servizio Lavoro della Provincia autonoma di Trento aveva il compito di accertare eventuali usi impropri della cassa integrazione straordinaria nei 3 mesi precedenti la conclusione dell'intervento di integrazione salariale, e di produrre una relazione in merito entro 30 giorni dalla conclusione dello stesso. Una relazione che a quanto pare non è ancora stata notificata agli interessati" scrive Marini, che si dice "stupito da questo inspiegabile ritardo".

In particolare si chiede di fare luce sull'esternalizzazione dei servizi di magazzino ad un'altra cooperativa trentina, la Movitrento, "prima dell'avvio della sospensione e del collocamento in cassa integrazione guadagni straordinaria dei dipendenti". Una mossa sospetta già segnalata dalla Filcams trentina ed oggetto di una precedente interrogazione del deputato del M5S Riccardo Fraccaro all'allora Sottosegretario per il Lavoro Silveri, durante il primo Governo Gentiloni. In pratica si chiede al ministro Di Maio di controllare i controllori, ovvero gli ispettori del Servizio Lavoro della Provincia.

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