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Economia

La manutenzione sostenibile dei parchi pubblici con un occhio al lavoro

Siglato un contratto di rete volto alla manutenzione sostenibile delle aree pubbliche e da gioco: un risparmio di materiali e suolo fino all'80% del valore dell’area gioco, con importanti ricadute occupazionali

Perdita di schegge, legno scivoloso e altalene a rischio rottura sono solo alcuni dei rischi che incontrano i bambini al parco giochi e che costringono le amministrazioni a sostituire gli impianti ogni 5-10 anni. Per ovviare a questi pericoli Ri-Legno, prima startup italiana specializzata nella riqualificazione di strutture in legno outdoor, nata in Progetto Manifattura, l’incubatore green di Trentino Sviluppo, e La Sfera, cooperativa attiva nell’ambito della realizzazione di aree verdi, hanno siglato un contratto di rete volto alla manutenzione sostenibile delle aree pubbliche e da gioco: un risparmio di materiali e suolo fino all’80% del valore dell’area gioco, con importanti ricadute dal punto di vista occupazionale. 

L’impresa, fondata da Lavinia Sartori e Giulio Franceschini, conta ad oggi una decina di dipendenti, oltre ai due soci attivi, e si accinge ad affrontare una nuova sfida: quella della manutenzione e riqualificazione dei giardini pubblici, con un particolare focus sugli impianti gioco per i bambini. A tal fine Ri-Legno ha siglato un contratto di rete con la cooperativa La Sfera che, fondata nel 1995, è uno dei più importanti enti del terzo settore trentino, con 300 dipendenti e l’obiettivo di favorire l’inclusione sociale dei soggetti a rischio e in condizioni di difficoltà e vulnerabilità attraverso il lavoro di realizzazione e cura delle aree verdi e gioco e le pulizie civili e industriali. Attraverso il contratto di rete, il 117° firmato in Trentino dal 2009, Ri-Legno e La-Sfera si impegnano a lavorare insieme, mantenendo la propria autonomia e indipendenza, ma aumentando la propria capacità di innovare e garantendo, accanto al perseguimento dell’interesse individuale ad una maggiore competitività di mercato, il perseguimento dell’interesse comune alla cura dei beni e delle aree condivise. 

"Diversi giardini pubblici, purtroppo, versano in stato di semi-abbandono – spiega Lavinia Sartori di Ri-Legno – e sono caratterizzati da strutture pericolanti, che perdono schegge e rischiano di rompersi, generando un rischio reale per i bambini che le usano e costringendo le amministrazioni pubbliche a rottamarle ogni 5-10 anni. Questo progetto mira invece a intervenire preventivamente, attraverso opportune azioni di manutenzione, al fine di aumentare la vita utile dei giochi, migliorando al contempo la sicurezza dei piccoli fruitori secondo i più alti standard europei".

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