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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia Centro storico / Vicolo della Sat

Rifugi: chiusa una stagione da 55.000 pernottamenti, il 70% nell'area dolomitica

Chiusa ufficialmente la stagione, anche se quattro rifugi vicini agli impianti rimarranno aperti, ecco i dati di un'estate da record

Una stagione estiva molto calda e prolungata,  pertanto decisamente positiva quella dei 33 rifugi trentini gestiti dalla SAT. I gestori si sono ritrovati per tracciare un bilancio di fine stagione: al 13 novembre i pernottamenti conteggiati sono stati 55.154. Un dato in crescita negli ultimi 3 anni durante i quali i pernottamenti hanno sempre superato quota 50.000.

Per quanto concerne la distribuzione degli escursionisti le rilevazioni SAT riferiscono che il 70% delle presenze si concentra nell’area dolomitica dove sono presenti 14 rifugi SAT, il 18,6% sui ghiacciai dove si contano 8 rifugi di proprietà del sodalizio e l’11% in zona prealpina anch’essa con 8 rifugi targati SAT.

In crescita anche la tendenza al prolungamento della stagione con 10 rifugi che aprono i battenti prima del 1 giugno mentre il periodo di apertura sarebbe dal 20 giugno al 20 settembre. Inoltre 4 rifugi (quelli in prossimità degli impianti di risalita) rimangono sempre aperti, 3 strutture sono aperte nel periodo primaverile, 9 aprono tutti i weekend, 16 hanno chiuso dopo il 30 settembre e 17 esercizi hanno optato per periodi di apertura estesi. Per conoscere le rispettive date di aperture e chiusure basta andare sul sito www.sat.tn.it/rifugi e cercare i recapiti dei gestori, sia telefonici che e mail.

Il maltempo  di fine ottobre ha lasciato segni anche sui rifugi trentini. Tre quelli colpiti:  il rifugio San Pietro, dove è volata via qualche tegola, si è rotto un pannello fotovoltaico e intorno sono caduti parecchi alberi; l’Altissimo dove è stata danneggiata la bussola di ingresso e il Sette Selle, che ha dovuto rifare la canna fumaria della cucina.

Vi sono poi i lavori programamti di ristrutturazione: 14 strutture attendono interventi, anche rilevanti, di risanamento mentre i lavori al rifugio Boè sono quasi terminati. Serviranno invece altri due anni per il risanamento completo dei rifugi Peller, Cevedale, Tosa, Val di Fumo e per il Bivacco Costanzi. 

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