rotate-mobile
Economia

Gli ingegneri trentini rivendicano il proprio ruolo sociale e politico

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrentoToday

Una sala gremita, con oltre 300 iscritti presenti, ha fatto da cornice all'assemblea annuale dell'Ordine degli ingegneri della Provincia autonoma di Trento, tenutasi oggi pomeriggio presso la Sala Conferenze della Cantina Le Meridiane a Trento.

Iscritti in crescita sostenuta (2780, di cui il 16% donne), con già 90 nuovi ingegneri nel 2014, che portano il Trentino ad essere la provincia con il tasso maggiore di ingegneri raffrontati agli abitanti - 5 su 1000 - seconda solo alla Sardegna.

In apertura l'approvazione del rendiconto al 31/12/2014 (che chiude in pareggio a 1.196.306,28 euro) e del bilancio preventivo 2015 (che si attesta a 1.164.812,74 euro) segnalando una sostanziale solidità che consente all'Ordine di guardare al futuro garantendo uno standard significativo di servizi forniti ai propri iscritti.

«Abbiamo lavorato quest'anno in ottima sinergia con l'ordine nazionale ed il presidente Zambrano, così come positiva è stata anche la collaborazione con le istituzioni locali» - ha detto il presidente dell'Ordine Antonio Armani. La richiesta, riguardo soprattutto alle tematiche urbanistiche ed edilizia, è quella di semplificare le procedure e da questo punto di vista abbiamo ricevuto attenzione dalle istituzioni.

«Al di là delle questioni tecniche, tengo a dire che l'ingegnere deve tornare a essere riferimento culturale per il nostro Paese, recuperando la forza del proprio ruolo, mettendosi in gioco per la comunità, con un nuovo impegno civile e politico, così come accaduto nelle recenti elezioni comunali».

Armani è tornato poi sull'esigenza di perseguire quella sburocratizzazione auspicata dal presidente della provincia Ugo Rossi (soprattutto per quanto riguarda le tecniche di valutazione delle offerte dei lavori pubblici, in particolare quella al massimo ribasso) parlando anche dell'esigenza di aprirsi alle nuove normative comunitarie che potrebbero apportare numerose modifiche nella legislazione nazionale e locale. «Con l'Università di Trento - ha detto Armani - stiamo mettendo in campo iniziative importanti: penso che in prospettiva dobbiamo pensare assieme a nuovi sbocchi per la facoltà di ingegneria, rivolgendoci verso le professioni maggiormente richieste dal mercato; ad esempio continuiamo a sfornare ingegneri "civili" a fronte di altri settori ingegneristici che hanno invece maggiore bisogno di professionisti».

Infine, la richiesta alla Provincia di un piano strategico per il recupero del patrimonio edilizio esistente, per dare ossigeno al settore edile riqualificando il territorio.

Dal canto suo l'assessore provinciale all'urbanistica Carlo Daldoss ha confermato l'attenzione della provincia alle istanze sollevate dagli ingegneri nella attesa revisione della legge urbanistica. «Il confronto con le categorie professionali è stato importante - ha detto Daldoss - e ha portato ad un testo significativo. L'obiettivo è quello del risparmio del suolo, un segno di responsabilità per le nuove generazioni; un altro caposaldo è la riqualificazione degli edifici esistenti, superando alcune difficoltà che ci sono state in passato e privilegiando la qualità della costruzione. In quest'ottica la semplificazione delle procedure sarà strategica per valorizzare al meglio le potenzialità del territorio». Significativo poi il fatto che le nuove norme non necessiteranno di essere recepite nei Prg per essere attive, incentivando l'omogeneità applicativa sul territorio provinciale. Tante le misure inserite nel testo, con l'obiettivo generale della semplificazione della materia urbanistica.

Nella seconda parte dell'assemblea, alcuni delegati dell'ordine come Monica Tasin e Francesco Misdaris hanno sviluppato alcune tematiche di grande attualità su urbanistica e governo del territorio, in altrettanti seminari dedicati all'aggiornamento professionale.

Infine, in calce all'assemblea, è stato presentato il concorso nazionale "Scintille" seconda edizione dell'iniziativa organizzata dal Consiglio Nazionale Ingegneri dedicata alle idee e ai progetti innovativi.

La prima edizione ha fatto registrare 500 partecipanti in tutta Italia, suddivisi in team multidisciplinari, 170 le idee presentate, col coinvolgimento di 18 regioni e 72 capoluoghi di provincia. Dai 18 ai 71 anni l'età dei partecipanti. Il concorso ha lo scopo di riportare al centro della scena le idee, con la loro capacità di determinare sviluppo, riconoscendo e interpretando il ruolo dell'ingegneria come strumento di sovrapposizione trasversale tra differenti discipline. Centrale il ruolo degli Ordini che possono diventare un network che unisce, scopre e connette le intelligenze collettive dei nostri territori.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Gli ingegneri trentini rivendicano il proprio ruolo sociale e politico

TrentoToday è in caricamento