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Infiltrazioni mafiose, le coop Mezzocorona e Sant'Orsola: "Estranei ai fatti"

I presidenti delle due cooperative finite, loro malgrado, nel'indagine specificano che nessuno è indagato. A Sant'Orsola la Finanza non ha nemmeno sequestrato documenti

Tentativi di infiltrazione mafiosa in due grandi cooperative agricole trentine. Si tratta delle cantine del Gruppo Mezzocorona e della Sca Sant'Orsola, cooperativa di piccoli frutti. All'indomani della notizia delle indagini della Guardia di Finanza i presidenti di entrambe le cooperative si dichiarano estranei ai fatti. La stessa Guardia di Finanza, del resto, aveva specificato che i produttori trentini potrebbero benissimo essere inconsapevoli di tale tentativo di intrusione. 

Le indagini, va chiarito, sono per ora contro ignoti. Si parla di tentativi di infiltrazione che risalirebbero al 2001, quasi vent'anni fa. "Il Gruppo ha ricevuto dalla Guardia di Finanza solamente una richiesta di fornire documentazione rispetto alle proprie attività in Sicilia, qualsiasi altra illazione o speculazione è assolutamente falsa" si difende il presidente della cooperativa rotaliana, che ha anche possedimenti in Sicilia. Si tratta dei terreni di Feudo Arancio, già finiti sotto inchiesta per lo stesso motivo proprio nel 2001. Ins eguito l'inchiesta fu archiviata. 

Identica difesa da parte del presidente di Sant'Orsola: "La Guardia di Finanza di Trento ha compiuto delle verifiche senza trovare o sequestrare nulla". Precisazioni che prevengno il rischio di un forte danno d'immagine per le due cooperative trentine che dichiarano assoluta disponibilità a collaborare con l'Autorità Giudiziaria.

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