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Economia

Imprese: quinto trimestre negativo, tengono le grandi

Le grandi imprese sono "elemento irrinunciabile" secondo il presidente della Camera di Commercio Adriano Dalpez che ha presentato i dati sulla congiuntura del 2° trimestre 2013: crisi in fase di stabilizzazione, crolla l'occupazione nei trasporti così come il fatturato nell'estrattivo. "Serve pacificazione tra le imprese"

Un'economia in crisi che sembra essere in fase di stabilizzazione ma che non riesce a superare la "linea di galleggiamento" con valori negativi in quasi tutti i settori, livelli occupazionali preoccupanti ed elementi congiunturali che rischiano di frenare ancora di più le poche timide possibilità di ripresa. E' questo in sintesi il ritratto che fa la Camera di Commercio di Trento nel presentare l'indagine congiunturale del secondo trimestre 2013 per quanto riguarda il panorama trentino.

Un fatturato complessivo che è l'1,4% in meno rispetto allo stesso trimestre del 2012 e l'occupazione scesa del 2,7% sono i dati più salienti. L'impressione è quella di un territorio che è stato toccato meno dalla crisi economica negli anni precedenti, rispetto al resto d'Italia, e che sta vivendone gli aspetti più pesanti con un certo ritardo, accentuati dalla contrazione di domanda interna: indebolimento della capacità di spesa dei residenti e della disponibilità dell'ente pubblico. Un segnale positivo viene dalle esportazioni, in debole ripresa, contro tutte le previsioni, rispetto ai precedenti due trimestri del 2013.


L'analisi dei dati settore per settore mostra come la crisi strutturale più forte sia in questo momento quella del settore estrattivo: -5,9% di occupazione e -12,5% di fatturato. Il settore trasporti vive dal punto di vista occupazionale una situazione anche peggiore con -8,4% di occupati, ma dal punto di vista economico è uno dei pochi settori che chiudono il trimestre col segno positivo, +0,8%, assieme al commercio al minuto: +0,1%.


Il settore edile è in debole ripresa (-2,6%) rispetto alla grave crisi iniziata con il crollo del valore della produzione nel 2009 e proseguita con il calo costante a partire dall'autunno 2011. "L'edilizia è un settore che aveva conosciuto una crescita anomala a partire dal 2000, una situazione che non poteva durare a lungo" ha spiegato il presidente della Camera di Commercio Adriano Dalpez "ora il settore più delicato e strategico al tempo stesso è il manifatturiero: è un elemento irrinunciabile in un tessuto economico, anche se non siamo il Veneto ma certamente abbiamo realtà maggiori e più solide rispetto al vicino Alto Adige; è una sciocchezza pensare che si possa dire no alle grandi imprese, pensare che le piccole imprese salveranno l'economia"


In questo momento le aziende con più di 50 lavoratori (considerate appunto"grandi" nel nostro territorio)sono quelle in cui il fatturato si riduce meno: "impercettibilmente" dicono alla Camera di Commercio, di appena lo 0, 1%, a fronte di contrazioni del 2-3% nella fascia da 20 a 5 addetti e del -12% da 1 a 4 addetti.


"Le grandi aziende sono anche il terreno più fertile per l'innovazione, luoghi dove si può sperimentare e guardare un po' più in là degli altri, non mancano le eccellenze in Trentino" continua Dalpez "quello che servirebbe ora è un'integrazione più forte tra i settori, non solo di facciata ma una vera e propria pacificazione nel mondo delle imprese perchè tutto è collegato: si pensi ad un settore strategico come l'agricoltura che rappresenta molto di più nella realtà di quanto non faccia sulla carta: è presidio del territorio, favorisce il turismo. Parallelamente un settore come quello del terziario, che rappresenta ben il 75% delle imprese trentine, soffre della crisi generale a partire dai servizi alle imprese stesse". 

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