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Le Dolomiti diventano le "montagne di Venezia": il nuovo marchio che non piace ai trentini

L'assessore veneto Caner: "Abbiamo scelto il nome di Venezia perchè universalmente conosciuto, le Dolomiti sono per il 46% in provincia di Belluno"

Dolomiti: montagna di Venezia. Ha sollevato non poche polemiche, da questa parte della Marmolada, il nuovo marchio lanciato dalla Regione Veneto che presenta le Dolomiti, patrimonio Unesco, appunto come "Mountain of Venice". La presentazione è avvenuta alla BIT, la Borsa Internazionale del Turismo, a Milano. Un evento-vetrina al quale partecipa anche il Trentino con un suo padiglione, e proprio dalla fiera milanese molto probabilmente sono partiti i primi malumori. 

L'idea, che fa storcere il naso ai trentini, è quella di legare la città d'arte "sposa del mare" alle montagne al confine tra le  province di Trento, Bolzano e Belluno. “Il Veneto è un riferimento geografico meno noto della città lagunare – ha sppiegato l'assessore regionale Federico Caner – e il nome Venezia garantisce una maggior efficacia dell’azione promozionale della regione nel suo complesso, delle sue innumerevoli ricchezze, dal lago di Garda alle terme, dalle spiagge alle colline, dal Delta del Po alle città d’arte e per l’appunto, le Dolomiti. Queste affascinati montagne che, voglio ricordarlo, appartengono al 46% al territorio bellunese e quindi sono per quasi la metà venete”. 

Il marchio "Dolomiti, the mountains of Venice" caratterizzerà infatti il territorio bellunese. La presentazione è avvenuta all'interno di un incontro dedicato anche alle "emozioni olimpiche", questa la definizione usata nel titolo. Era presente, tra gli altri, il sindaco di Cortina, città candidata ad ospitare le Olimpiadi Invernali. Nessuna autorità trentina presente. Peccato però che la candidatura ai Giochi Olimpici del 2026 riguardi anche il Trentino e l'Alto Adige.

A chiedere, in maniera ufficiale, alla Giunta trentina, che ha più volte manifestato una fratellanza politica con quella veneta, come intenda muoversi è il consigliere provinciale Guglielmi, rappresentante della Val di Fassa. Il consigliere ha depositato un'interrogazione per chiedere all'assessore trentino al Turismo Roberto Failoni "se non ritenga che tale azione leda di fatto quanto regolato dalla stessa Organizzazione Unesco quando sottolinea come il bene sia collettivo, Patrimonio dell’Umanità e non di singole realtà territoriali, amministrative o private". 

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