rotate-mobile
Economia Piazza Sanzio Raffaello

Buoni postali: il ricorso partito da Trento fa chiarezza

Dopo l'ennesimo ricorso presentato dallo sportello di via Sanzio l'Arbitro bancario ha dichiarato negligente il comportamento delle Poste che non hanno scritto sul titolo cartaceo il reale rendimento dei buoni. I titolari saranno risarciti

E' l'ennesimo ricorso, presentato dal Centro Ricerca e Tutela Consumatori e Utenti di Trento (CRTCU), e forse  servirà a fare un po' di chiarezza. Il problema è semplice: le Poste emettono dei buoni fruttifericon rendimenti fino al 12%, almeno questo è quanto dichiarato, e riportato sul retro dei titoli. Sembra però che il rendimento reale non raggiunga mai tale percentuale, ma venga anzi ridotto con immancabili Decreti ministeriali ad hoc.

Lo scorso 26 giugno l'Arbitro Bancario e Finanziario, al quale ha fatto ricorso il Centro consumatori di Trento, ha stabilito che "negligentemente l'intermediario non ha incorporato nel testo cartolare le determinazioni ministeriali" creando un "falso affidamento nel ricorrente sottoscrittore di titoli". La decisione (la numero 5108) obbliga le Poste a riconoscere "le condizioni contrattualmente convenute e descritte sui titoli" ovvero il 12%. C'è da scommettere però che le Poste non tarderanno, giustamente, ad emettere nuovi titoli con nuove percentuali. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Buoni postali: il ricorso partito da Trento fa chiarezza

TrentoToday è in caricamento