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Economia

Autotrasportatori sul piede di guerra per l'aumento delle accise

"Confidiamo che i nostri committenti, sia pubblici che privati, comprendano la situazione accettino gli inevitabili aumenti sull'importo delle prestazioni", afferma preoccupato il presidente del settore Giorgio Dellai

L’aumento delle accise sul gasolio contenuto nel “decreto Monti”, rappresenta un duro colpo per le imprese di autonoleggio, se si considera che il costo del gasolio ha un’incidenza di circa il 25% dei costi totali di esercizio e che il prezzo del gasolio da gennaio a dicembre 2011 è cresciuto del 27%. 

Per gli autotrasportatori di merci il costo del gasolio ha un’incidenza che varia, a seconda delle percorrenze, dal 25% al 39% dei costi totali di esercizio. In Italia le accise sul gasolio sono tra le più alte in Europa. Tale aspetto ha conseguenze devastanti, anche sotto il profilo della concorrenza.
Tale disparità di condizioni indebolisce ulteriormente le imprese italiane minandone la competitività e la crescita. 
 
“A fronte di questa decisione che cade come una tegola su una categoria già fortemente provata dalla crisi e dall’aumento spropositato dei costi di gestione (polizze assicurative, pedaggi autostradali, gomme)– l’Unatras (l’associazione unitaria dell’autotrasporto di cui fa parte Confartigianato) ha chiesto un incontro urgente con il presidente del Consiglio. C’è il rischio serio che molte imprese siano costrette a chiudere”, affermano all’unisono i presidenti provinciali dell’autotrasporto merci e persone Aldo Berti e Giorgio Dellai. 
 
È pur vero che gli autotrasportatori di merci potranno beneficiare del credito d'imposta sull’accisa anche per questi aumenti, ma solo per i veicoli con massa complessiva superiore a 7,5 tonnellate e solo da giugno prossimo; intanto dovranno anticipare l’importo che ammonta a migliaia di euro a veicolo. Per gli autonoleggiatori tale possibilità non è prevista dalla legge e si troveranno pertanto in ulteriori e maggiori difficoltà. 
 
“Confidiamo che i nostri committenti, sia pubblici che privati, comprendano la situazione e accettino gli inevitabili aumenti sull’importo delle prestazioni” afferma Giorgio Dellai preoccupato ed aggiunge “corriamo il rischio che da questa situazione siano avvantaggiate le imprese che lavorano nell’illegalità rispetto alle aziende maggiormente virtuose”.
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