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Acli Terra per il recupero delle aree incolte, presentato il "patto" alla Provincia

Nel documento presentato all'assessore provinciale Dallapiccola Acli Terra si propone come ente garante per prendere direttamente in affitto i terreni incolti da affidare agli associati. Tra le proposte del piano anche la promozione di gruppi di acquisto solidali e mezzi agricoli in comune all'insegna del "modello alpino"

Recupero della campagna incolta, formazione di gruppi di acquisto solidali, di fattorie sociali e di cooperative che favoriscano l'uso in comune di macchinari agricoli. Sono queste le proposte più interessanti contenute nel documento programmatico 2014-2020 di Acli Terra, presentato oggi dal presidente Flavio Sandri e dal segretario Ezio Dandrea all'assessore provinciale Michele Dallapiccola. "Alla provincia spetta il compito di regia" ha detto Sandri "all'interno di un vero e proprio patto fra l'agricoltura e la comunità trentina". Un settore agricolo che ha anche funzioni ambientali e sociali secondo quello che è stato definito come un "modello alpino". Acli Terra nel documento chiede anche "una maggiore vicinanza ai bisogni delle aziende da parte di Fondazione Mach" e ribadisce "la necessità di adottare una politica selettiva riducendo di fatto la platea dei beneficiari dei contributi comunitari". Per quanto riguarda il recupero delle aree incolte la proposta di Acli Terra è di porsi come garante unico ed ente super partes nei confronti dei proprietari di terreni abbandonati acquisendo direttamente in affitto i terreni affidandoli poi in sub-affitto agli agricoltori associati. 

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