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Cronaca Centro storico / Piazza Dante

Volontariato obbligatorio per avere il reddito di garanzia, ma si parte dai più fragili

La delibera di Giunta prevede percorsi di volontariato obbligatori presso gli enti del terzo settore, ma su 6000 percettori riguarderà i 700 già in carico ai servizi sociali

Chi percepisce il reddito di garanzia deve "restituire" qualcoosa alla comunità, attraverso il volontariato. La proposta, annunciata tempo fa dall'assessore Olivi ha illustrato oggi alla IV Commissione consiliare la  delibera di Giunta che regola questo principio per le 718 persone che attualmente percepiscono il  sussidio. L’assessore ha spiegato che si tratta di una misura destinata a persone con problemi non soltanto di reddito, ma anche di salute, familiari o sociali, per cui la Provincia affianca al sussidio economico anche la presa in carico da parte dei servizi sociali.

Queste persone dovranno svolgere attività di volontariato presso gli enti del terzo settore accrreditati pena la sospensione del sussidio, precedentemente la sanzione prevedeva addirittura la revoca ed il recupero di quanto già incassato. Sulla delibera si è astenuta Violetta Plotegher (Pd), assessore  regionale alle  politiche sociali, che si è detta perplessa per la scelta di avviare la sperimentazione a partire non dai 6.704 percettori di un reddito automatico (perché senza lavoro e senza stipendio), ma dai 718 che vivono situazione di forte disagio, per i quali il sussidio economico è un’eventualità, mentre centrale è il processo di sostegno delle particolari problematiche, "una delibera un po’ cosmetica" ha detto la  consigliera. 

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