Agente della locale insultata perché è pugliese e non parla ladino: condannato imprenditore
L'episodio è accaduto a Soraga, Val di Fassa. A luglio è arrivata la condanna a 10mila euro di multa e tre mesi di reclusione
Un'agente della polizia locale è stata insultata da un uomo perché è di origine pugliese e non parla il ladino. È accaduto a Soraga, Val di Fassa, nel 2017. A luglio 2019 arriva la notizia che il protagonista del triste episodio - un imprenditore locale - è stato condannato in primo grado a tre mesi di reclusione e 10mila euro di multa.
L'uomo era stato sanzionato dalla vigilessa per aver parcheggiato fuori dagli appositi spazi e per non aver apposto il disco orario. Poi, poiché la sua auto aveva targa tedesca, gli era stato chiesto di pagare direttamente l'importo sul posto. A quel punto l'imprenditore aveva dato in escandescenza iniziando a insultare l'agente e sostendo come non fosse in grado di svolgere il suo lavoro perché non originaria della zona.
"La nostra vigilessa - ha commentato il comandante della polizia locale Gianluca Ruggero - è stata molto brava perché ha mantenuto la calma e ha cercato di risolvere la situazione nel più breve tempo possibile, anche temendo per la salute dell'uomo, vista la sua età avanzata e lo stato di alterazione in cui versava".
L'agente, originaria della Puglia, dal 2008 lavora in Val di Fassa, "dove si è anche sposata e paga le tasse", sottolinea Ruggero, che ricorda la reazione della vigilessa dopo essere stata trattata ingiustamente nonostante non avesse fatto altro che il suo lavoro e avesse tutte le competenze richieste per la sua professione.
Nel comando della polizia locale metà delle persone non sono originarie del Trentino e si sono trasferite al nord per cercare lavoro. "Questo dovrebbe essere motivo di orgoglio per i fassani", afferma il comandante, convinto che quanto accaduto non c'entri nulla con la Val di Fassa, che vive soprattutto di turismo.