rotate-mobile
Cronaca Oltrefersina / Via Padova

Valdastico: ecco le condizioni del Trentino

"Sedersi ad un tavolo non vuol dire bypassare alcunchè" si legge nel documento con cui la giunta conferisce mandato all'assessore Gilmozzi ed ai dirigenti Scalet e De Col di rappresentare le ragioni del Trentino al tavolo paritetico. Ecco i quattro punti

Valdastico sempre più vicina, la Provincia avvia la trattativa. Questa mattina la Giunta ha approvato un documento in cui si elencano le "condizioni" per il prolungamento dell'A31 e con cui si dà mandato all'assessore Gilmozzi, con il dirigente del Dipartimento infrastrutture Raffaele De Col e quello del Dipartimento affari istituzionali Fabio Scalet, di rappresentare le ragioni del Trentino al tavolo paritetico con lo Stato e la Regione Veneto.

Un mandato "politico" ha detto il governatore Ugo Rossi, contenuto in un documento che ribadisce " gli stessi punti che abbiamo sempre dichiarato da quando lo Stato ci ha chiesto di aprire un procedimento di intesa, gli stessi espressi quando i comitati dei cittadini sono venuti in Consiglio provinciale, gli stessi punti che sono dentro le comunicazioni ufficiali fatte da sempre dalla Provincia al Governo, anche prima di questa legislatura". Nei quattro punti, così come riportati in un comunicato diffuso oggi pomeriggio dall'Ufficio Stampa  della pAT, si sottolinea anche la "contraddizione" dell'opera con gli studi sul traffico, che potranno però essere aggiornati, e si chiede inoltre di fermare il progetto della Supervalsugana in veneto. Eccoli i quattro punti in cui si articola il documento:

Punto primo. 
Priorità all'infrastruttura ferroviaria. La materia dovrà essere affrontata secondo una "logica di corridoio", ovvero che tenga conto complessivamente di tutte le partite ancora aperte sul piano dei trasporti e dei collegamenti, comprese le tratte di accesso al Tunnel del Brennero, in particolare le circonvallazioni ferroviarie di Trento e Rovereto che per noi sono sempre state e rimangono prioritarie.

Secondo.
Dovrà esserci l'assoluto rispetto delle procedure e delle prerogative dell'Autonomia, che prevedono la necessità di arrivare ad un'intesa, senza imposizioni, ma anche che qualsiasi decisione passi dall'adeguamento del Piano Urbanistico Provinciale, che si fa con una legge approvata dal Consiglio provinciale. Sedersi ad un tavolo, in altre parole, non significa bypassare alcunché. 

Terzo.
Ci si siede al tavolo di confronto con l'impegno di analizzare tutti gli studi in possesso della Provincia, ma anche quelli ulteriori che si vorranno fare, in materia di flussi di traffico e impatto. Studi che a nostro parere mostrano come questa opera sia in contraddizione con il quadro complessivo della mobilità.

Quarto.
Eventuali ipotesi alternative, che ad oggi non esistono ma che la Regione Veneto o il Governo potrebbero rappresentare, dovranno essere valutate secondo la citata "logica di corridoio", in termini complessivi quindi, comprendendo anche aspetti come l'elettrificazione della ferrovia della Valsugana, l'individuazione di tracciati stradali che non prevedano ulteriori carichi di traffico sulla Valsugana e la zona dei laghi di Levico e Caldonazzo, lo stop alla costruzione della strada a pedaggio della Valsugana da parte del Veneto e la limitazione del traffico pesante in Valsugana.

OGGI LA RISPOSTA DEL PD: "SEDERSI A UN TAVOLO NON VUOL DIRE LIMITARE I DANNI" clicca qui...
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Valdastico: ecco le condizioni del Trentino

TrentoToday è in caricamento