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Il fatto

Sequestra una minorenne e la rinchiude in casa d’altri: arrestato

Il giovane, minorenne anche lui, aveva fatto uso di stupefacenti e oltre a sequestrare la 16enne, le aveva requisito il cellulare

È riuscita a chiedere aiuto da un balcone, la giovane sequestrata e rinchiusa in una casa in un Comune della bassa Val di Non, una mattina di metà settembre. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Cles e i vigili del fuoco.  La ragazza aveva attirato l’attenzione dei passanti senza proferire parole e comunicando solo con gesti e un linguaggio labiale. È così che un cittadino ha deciso di allertare subito i militari, che sono prontamente intervenuti con due pattuglie delle stazioni di Denno e Predaia.

La giovane, una sedicenne, è stata subito soccorsa grazie anche all’ausilio dei vigili del fuoco e del personale medico del 118. All’interno dell’appartamento i carabinieri hanno trovato un altro minorenne, coetaneo della ragazza, che aveva fatto uso di stupefacenti e che, per motivi in fase di ricostruzione da parte degli inquirenti, aveva chiuso a chiave in una stanza la sedicenne, dopo averla percossa e privata del cellulare.

I due, arrivati dalla Val d’Adige, erano entrati in quell’immobile, non abitato, all’insaputa dei proprietari. Evitando ulteriori conseguenze grazie all’intervento dei militari, per il ragazzo è scattato una denuncia alla procura per i Minorenni di Trento che, vagliati i fatti, ha richiesto e ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari l’emissione di un provvedimento di restrizione in un Istituto Penale per Minori, eseguito il 20 settembre dal Nucleo Radiomobile della Compagnia di Cles.

Rintracciare il giovane non è stato facile per i militari, perché era stato affidato prima a una comunità e successivamente a dei parenti, rendendosi poi irreperibile. Per i fatti compiuti, sono al vaglio dell’Autorità Giudiziaria diverse ipotesi di reato, che vanno dal sequestro di persona alla cessione di stupefacenti, dalla rapina del cellulare alle lesioni al volto causate alla ragazza, oltre all’illecita introduzione nell’edificio.

Per l’indagato vige la presunzione di innocenza fino a quando la sua colpevolezza non sarà accertata con sentenza irrevocabile.

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