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Cronaca

Lavoro e giustizia, Unifarm condannata a risarcire undici dipendenti

La controversia aveva avuto origine dalla mancata attribuzione del livello superiore (dal 5° deteriore al 4° superiore) della scala prevista dal contratto collettivo nazionale di lavoro applicato

Si è conclusa con la condanna di Unifarm da parte del giudice Giorgio Flaim, la causa di lavoro iniziata nel 2011 dall'ufficio vertenze del Sindacato di base multicategoriale di Trento e affidata all'avvocato Dario Rossi del foro di Genova, che ha visto protagonisti undici dipendenti della ditta farmaceutica di Trento. La controversia aveva avuto origine dalla mancata attribuzione del livello superiore (dal 5° deteriore al 4° superiore) della scala prevista dal contratto collettivo nazionale di lavoro applicato. Oggi il tribunale ha chiuso la controversia stabilendo gli importi arretrati da pagare. Circa 100.000 euro (oltre agli interessi ed alla rivalutazione monetaria) per i dipendenti, altri 15.000 euro (complessivi) di spese legali per gli avvocati del sindacato, a cui si dovranno aggiungere quelle relative ai contributi Inps. "Il sindacato ed i lavoratori si augurano che questa lezione possa servire all'Unifarm per comprendere che il dialogo e non lo scontro, è la via per risolvere le controversie. Ma sarà dura! Soprattutto se a spalleggiare l'impresa ci sono Cgil, Cisl e Uil", afferma una nota del Sbm, che accusa le altre parti sociali di aver sostenuto che "i lavoratori non avessero diritto al livello (ed alla paga) superiore, interpretando in modo restrittivo ed arbitrario la norma che invece espressamente prevedeva il passaggio alla categoria superiore dopo 18 mesi di anzianità lavorativa".

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