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Cronaca

Negozi aperti all'Immacolata: è scontro tra sindacato e commercianti

La Uil-Tucs invita a non lavorare nel giorno festivo previsto dal contratto nazionale ma i commercianti annunciano aperture straordinarie. La maggiorazione domenicale è il 30% quando nel vicino Alto Adige è al 95%. Risponde il presidente di Confcommercio Roman: "Sacrosanto il giorno di riposo ma i sacrifici vanno a beneficio di tutti"

E' polemica tra sindacati ed commercianti sull'apertura dei negozi il giorno dell'Immacolata. La Uil-Tucs invita i propri iscritti a non lavorare l'8 dicembre, giorno festivo secondo il contratto nazionale. Ma c'è di più: il patronato se la prende con Confcommercio e Confesercenti per la maggiorazione domenicale che in Trentino arriva al 30% mentre in Alto Adige è al 95%, praticamente i lavoratori del settore vengono pagati il doppio nei giorni festivi.

Prontamente arriva la risposta di Luca Roman, presidente dei commercianti trentini: "Siamo convinti che aprire 7 giorni su 7 sia dannoso, rimane un punto fermo il rispetto dei riposi settimanali ma quest'anno i negozianti potranno aprire anche a Natale, Santo Stefano e Capodanno. Rispetto a Bolzano la situazione è differente, i sindacati non possono prenderla come esempio".

La nota prosegue invocando una "pacificazione" e puntando il dito contro il sindacato colpevole, a detta sua, di contrapporrei lavoratori ai "padroni": "Decidere di tenere aperto un negozio o un'attività commerciale, e creare guadagno da quel giorno di apertura, è un interesse del dipendente  come del datore di lavoro. I sacrifici sono di tutti, soprattutto in un momento di difficoltà economica come quello che stiamo vivendo”.

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