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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Piazza Santa Maria Maggiore

L'ossessione di Trento per il degrado finisce su Vice Italia

Oggi Trento è in prima pagina sul celebre sito di gonzo-journalism: un reportage sul dibattito legato al degrado, un riassunto di tutto ciò che è accaduto a Trento sulla questione negli ultimi tre anni, un punto di vista diverso, giovanile, ma non di parte, sulla "psicosi" di cui soffriamo un po' tutti

Trento come il "quarto mondo" diceva tempo fa un politico, uno dei tanti che ha inserito stabilmente la parola 'degrado' all'interno di slogan e programmi politici. Di degrado si parla continuamente, quasi compulsivamente, sui media locali, che paragonano la città d'Italia più volte prima ijn classifica in tutte le analisi su vivibilità e servizi a Ciudad Juarèz, la capitale messicana della droga devastata dalla guerriglia tra clan. Ora se ne parla anche su Vice uno dei siti più famosi del gonzo-journalism, unico nel suo genere, con inchieste, notizie curiose, argomenti tabù, analisi di fenomeni sociali, reportage dal mondo delle subculture. 

Un lungo articolo dal titolo emblematico, "Come la città più vivibile d'Italia è diventata ossessionata dal degrado", ha il pregio di riunire in un unico documento tutti gli episodi avvenuti negli ultimi tre anni riguardo alla questione degrado a Trento ed al dibattito che ne è scaturito, sui media ma anche nei discorsi delle persone. Degrado e movida, degrado e immigrazione, degrado e occupazioni, comunque lo si declini il tema perseguita i discorsi dei trentini da anni. Secondo gli autori dell'articolo quella di Trento per il degrado è una vera e propria ossessione (ci chiediamo quale sia allora la cura) che politicizza ed estremizza tutto, o che spettacolarizza, come fanno i media.

Un episodio è degno di nota in questo senso, gli autori raccontano di una scena "topica" alla quale hanno assistito in piazza Dante: "Mentre stiamo parlando, mi accorgo dell'ennesima volante dei Carabinieri appostata, con le sirene accese, a qualche decina di metri da noi. Nulla di nuovo, non fosse che a un certo punto arriva una macchina della RAI, da cui scendono due operatori che in un attimo montano treppiede e telecamere, puntandole verso la piazza. Al segnale del cameraman, la volante sgomma e si esibisce in una ronda sotto i riflettori della telecamera, per poi scomparire nel desolante orizzonte notturno. Incuriositi dalle riprese dello spin-off trentino di Carabinieri, scopriamo dagli operatori, che intanto hanno già smontato tutto, che si tratta di un semplice "servizio sulla messa in sicurezza dell'area." 

Insomma questa volta è lo stesso dibattito sul degrado a scatenare un altro dibattito: quello sulla psicosi di un'intera città, che non si riconosce nei dati (pur sempre numeri, per carità) che la vedono primeggiare nelle classifiche nazionali, ma preferisce riconoscersi nel paragone con una megalopoli messicana dello spaccio, una città che anzichè trovare in sè gli anticorpi per reagire alle situazioni di degrado si dichiara malata ancor prima di affrontarle. Clicca qui per leggere l'articolo su Vice 

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