Stato di salute dei laghi trentini: tra il buono e il sufficiente

Lo stato di salute dei laghi trentini nel 2011 è tra il buono ed il sufficiente: una situazione che non è cambiata rispetto al 2010 e che mostra qualche miglioramento rispetto al quadriennio precedente. In provincia di Trento i laghi sottoposti al controllo delle acque di balneazione sono 17: Garda, Tenno, Ledro, Idro, Lagolo, Molverno, Cei, Lamar, Terlago, Caldonazzo, Lavarone, Levico, Serraia, Piazze, Lases, lago Santo e Canzolino. Altri sono in fase di classificazione, cioè Nembia, Cavedine e Roncone.  Le analisi dell'Agenzia provinciale per la protezione ambientale, sono volte a ricercare nell'acqua la presenza di alghe potenzialmente tossiche e alla presenza di batteri pericolosi, come l'Escherichia coli. Il monitoraggio prevede sei campagne di analisi all'anno sui laghi con una superifice maggiore agli 0,5 chilometri quadrati, cioè Caldonazzo, Levico, Ledro, Santa Giustina, Toblino, Cavedine e Molveno. Sul lago di Garda i controlli annuali sono invece una dozzina, in quello di Serraia (Piné) otto. Alcuni dei laghi monitorati - cioè Caldonazzo, Canzolino, Serraia, Terlago e Idro - presentano proliferazione di alghe nel periodo estivo, a causa dell'aumento delle temperature. Alcune di queste specie, appartenenti alla famiglia delle Cianificee, hanno la peculiarità di liberare in acqua delle tossine: una situazione nota da tempo, per cui sono stati effettuati diversi studi. L'assessore provinciale all'ambiente Alberto Pacher, risponendo ad una interrogazione presentata dal consigliere provinciale Pino Morandini (Pdl), spiega che "i laghi rimangono comunque corpi idrici estremamente fragili che risentono non solo delle attività umane che gravitano sul bacino drenante, ma anche dell'andamento climatico annuale in termini di piovosità a temperatura che modula la comparsa o meno di fioriture che possono essere non tossiche o, in rari casi, tossiche".