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Cronaca Mattarello

La collezione "Gianni Caproni" è patrimonio della Provincia di Trento

"La collezione Gianni Caproni fa parte del patrimonio della Provincia autonoma di Trento". L'annuncio lo ha dato l'assessore provinciale alla cultura Franco Panizza

"La collezione Gianni Caproni fa parte del patrimonio della Provincia autonoma di Trento". L'annuncio lo ha dato l'assessore provinciale alla cultura Franco Panizza, nel corso di una conferenza stampa che s'è tenuta proprio al Museo dell'Aeronautica "Gianni Caproni": accanto all'assessore Laura Dalprà, dirigente della Soprintendenza per i beni storico-artistici; Michele Lanzinger, direttore del Museo delle Scienze - Museo dell'Aeronautica "Gianni Caproni" e Luca Gabrielli che, assieme a Neva Capra, cura la struttura del museo di Mattarello.


"Oggi – ha ancora detto Panizza, – questa inestimabile collezione è finalmente e a tutti gli effetti patrimonio pubblico, e pertanto strumento centrale per la valorizzazione del museo di Mattarello e della figura del grande trentino, pioniere dell'aeronautica italiana". Ciò è stato reso possibile grazie alla disponibilità dell'Associazione che riunisce i discendenti di Gianni Caproni, "e qui mi corre l'obbligo di ricordare e di ringraziare soprattutto la figlia del pioniere, la contessa Maria Fede," ha detto l'assessore, ma grazie anche ai responsabili e ai funzionari sia della Soprintendenza provinciale per i beni storico-artistici sia del Museo "Gianni Caproni" e del Museo delle Scienze e all'apporto significativo degli esperti, tra cui Wolfgang Meighörner, che ha valutato la collezione e fornito il proprio parere di congruità sul valore dei beni acquisiti dalla Provincia.

300mila euro la cifra che la Provincia ha speso per assicurarsi la proprietà di una delle più significative collezioni aeronautiche del mondo: non solo aerei, ma anche frammenti di velivoli storici, e poi una biblioteca di cinquemila volumi e 15mila copie di progetti di aerei. "Una cifra simbolica – ha sottolineato Panizza, – che tra l'altro consentirà alla famiglia Caproni di procedere alla valorizzazione e alla catalogazione degli archivi di famiglia, che poi andranno a implementare le risorse del nostro Museo, come ci è stato confermato in un recente incontro che abbiamo avuto con Maria Fede e con il fratello Giovanni a Venegono, nella tenuta di Villa La Colombara, meglio nota come Villa Caproni di Taliedo".

E se Michele Lanzinger nel suo intervento ha sottolineato come, "con l'acquisizione della collezione Caproni il Museo di Mattarello diventa a tutti gli effetti un soggetto di promozione culturale all'avanguardia mondiale nel suo settore, capace cioè di organizzare un'esposizione come quella attuale, ma anche di favorire la consultazione di un archivi e di una biblioteca all'avanguardia come quantità e come qualità per rendere possibili studi, analisi e ricerche", Laura Dalprà ha usato l'immagine del cerchio per definire l'operazione di acquisizione: "Gianni Caproni negli anni Venti del secolo scorso si alzò letteralmente in volo dal Trentino per diventare a tutti gli effetti un pioniere dell'aeronautica. Oggi, a vent'anni esatti dall'inaugurazione del museo di Mattarello a lui dedicato, Gianni ritorna nel suo Trentino portando con sé tutta la sua collezione, preziosissima, ambita a livello internazionale e quindi autentico bene culturale del quale occuparsi per la sua tutela e per la sua valorizzazione".

Luca Gabrielli, nel suo ruolo di curatore del museo, ha ricordato come fin dal 1909-1910, agli albori della sua attività di progettista aeronautico, Caproni ebbe coscienza e consapevolezza profonda dell'importanza di quel che via via stava disegnando e progettando: "È grazie a questa felice intuizione che lui decise di conservare la memoria del suo lavoro, quella stessa memoria di velivoli, oggetti, opere d'arte e documenti che oggi noi possiamo ammirare nell'hangar dell'aeroporto di Mattarello".

Dal 1991 la collezione Caproni era stata affidata in comodato gratuito alla Provincia dall’"Associazione "Museo Aeronautico Gianni e Timina Caproni" che riunisce i discendenti del Caproni (1886-1957), con l’intento di garantire la tutela e la valorizzazione della vasta eredità storica e culturale del pioniere, composta di aeromobili, motori, cimeli, documenti ed opere d’arte. Il 14 dicembre 2011 la Giunta provinciale, constatata la volontà espressa dagli eredi Caproni di cedere la collezione, ha incaricato la Soprintendenza per i beni storico-artistici di curare l’iter amministrativo dell’acquisizione, dando mandato di procedere alla valutazione economica della collezione stessa e individuando nel dott. Wolfgang Meighörner, direttore dei Tiroler Landesmuseen di Innsbruck e già direttore dello Zeppelin Museum di Friedrichshafen, l’esperto cui affidare l’incarico di formulare un parere di congruità sul valore dei beni oggetto di acquisto.

Dopo un’attenta azione di studio e documentazione condotta dal personale del Museo e della Soprintendenza, la Provincia e gli eredi Caproni hanno definito di comune accordo il valore della collezione, poi avallato dal perito incaricato, e hanno infine quantificato il prezzo di acquisto detraendo dal valore complessivo l’ammontare degli investimenti compiuti dalla Provincia, a partire dal 1991, per operazioni di restauro e manutenzione conservativa dei beni. A seguito dell’avvenuta firma dell’accordo, la collezione diviene proprietà della Provincia e aggiunge così un nuovo e prezioso tassello al sistema museale provinciale.


 

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