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Trentino Film Commission: film scelti in base all'indotto. Viola: "Serve anche l'audience"

Il budget non permette di attirare grandi produzioni: questo il concetto uscito dalla riunione della Quinta Commissione. C'è chi però vorrebbe che i finanziamenti tenessero conto del successo di pubblico, difficilmente stimabile a priori

Nuovi criteri di fiinanziamento per Trentino Film Commmission, la società para-pubblica che si occupa di attirare in provincia produzioni cinematografiche e di sostenere le realtà locali. Le novità sono contenute in una proposta di deliberazione che è stata esaminata oggi pomeriggio dalla Quinta Commissione consiliare, presieduta da Lucia Maestri, e ha ottenuto parere favorevole con 4 sì e i voti contrari di Walter Viola e Marino Simoni.

Il contributo sarà aumentato in base ad un calcolo fatto sull'indotto: superato il 150% di  indotto in contributo sarà aumentato proporzionalmente. Cinque punti su una scala da 0 a 100 saranno riservati dalla sostenibilità ambientale dei singoli progetti, giudicata dall'Appa. Il dirigente provinciale Gianpaolo Pedrotti ha ricordato che dal 2011 a oggi la Film Commission trentina ha accolto 100 produzioni, che hanno prodotto un indotto pari al 300% dei contributi pubblici erogati, i quali ammontano a 1,2 milioni di euro l’anno. Le 3 "call" effettuate ogni anno attirano molti progetti: 25 nell'ultimo bando appena pubblicato.

Nella stessa seduta il consigliere Claudio Civettini ha domandato al dirigente le ragioni del mancato finanziamento ad un film con Antonio Banderas, che avrebbe dovuto essere girato in Trentino. La partecipazione della star non era garantita e gli aspetti promozionali del territorio trentino non erano in sufficiente evidenza nel progetto, perché l’ambientazione del film era calata tutta negli States; questa la risposta.

Diverse le perplessità sollevate anche da altri membri della Commissione: Walter Viola ha chiesto come mai non si dia peso, a posteriori, alla diffusione in termini di pubblico dei progetti finanziati. In sostanza il budget, pur essendo cospicuo (il contributo massimo erogato arriva a 200mila euro), non permette di puntare a grandi produzioni, ha dichiarato il dirigente.

Diverso il caso dell'Alto Adige dove il fondo annuo per le produzioni cinematografiche arriva a 6 milioni di euro, contro il milione e 200mila euro del Trentino. Insomma nessuno vedrà mai il Trentino come sfondo di un colossal hollywoodiano, ma nemmeno di un "filmone" di casa nostra, se si vuole metterla sull'audience, ma è anche vero che molte delle produzioni che hanno visto il controbuto della Film Commission sono stati  protagonisti delle più pprestigiose rassegne cinematografiche nazionali ed europee.

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