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Cronaca Rovereto / località Marco

Stupro a Marco: mistero anche dopo il test del dna

Dopo l'esame condotto dai Ris di Parma sui campioni di DNA dei 70 profughi all'indomani del presunto episodio di violenza sessuale il mistero rimane. "Se ciò fosse confermato dovremmo chiedere ufficialmente scusa" dice l'assessora alle politiche sociali Borgonovo Re

E' ancora mistero sul presunto episodio di violenza sessuale avvenuto nella notte tra il 25 ed il 26 luglio scorso: nemmeno il test del dna ha aiutato gli inquirenti a fare luce sulla vicenda, denunciata da una giovane donna di Rovereto.  Il giorno dopo i 70 migranti ospiti del vicino centro profughi di Marco erano stati sottoposti al prelievo del dna, ma i risultati dell'esame condotto dai Ris di Parma non sembrano essere compatibili con nessuno dei profughi.

"Se ciò dovesse essere ufficialmente confermato avremmo l'obbligo morale e civile di porre scuse ufficiali a chi si è trovato ingiustamente condannato per un'azione indegna ed inaccettabile ma mai commessa" questo il commento dell'assessora alla sanità ed alle politiche sociali Donata Borgonovo Re che implicitamente smentisce che vi sia una conferma ufficiale. Per ora infatti la notizia è stata data dai quotidiani locali: "allo stato attuale - prosegue l'assessora - mi sembra doveroso sottolineare come in vicende così delicate la prudenza sia sempre opportuna: è risultato facile ipotizzare nessi causali fra la presenza di un centro per l'accoglienza di stranieri richiedenti asilo politico e un atto di violenza che si compie nelle vicinanze". 

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