rotate-mobile
Cronaca Centro storico

Tagli ai treni. Legambiente: "Trenitalia ricatta le regioni"

Legambiente denuncia la politica di totale disincentivo del trasporto pubblico pendolare e la mancanza di coordinazione tra le province confinanti che crea disagi ai pendolari che da Trento si muovono verso Bolzano o Verona

Riceviamo e pubblichiamo questo intervento della sezione di Legambiente del Trentino sul taglio delle corse interregionali sulla linea del Brennero.

"Mentre si aumentano i collegamenti ad alta velocità, si minacciano ancora tagli sulla linea Verona-Bolzano, su corse frequentatissime dai pendolari, che hanno visto nei mesi recenti un ulteriore sensibile incremento di viaggiatori, nonostante gli standard non elevati del servizio e i recenti, cospicui aumenti tariffari sui collegamenti con l'Alto Adige.

Il circolo di Trento di Legambiente denuncia la politica di totale disincentivo del trasporto pubblico pendolare e la mancanza di coordinazione tra le province confinanti che crea numerosi disagi ai pendolari che da Trento si muovono verso Bolzano o Verona, che a fronte di tariffe più alte e minori agevolazioni, vedono sempre minacciati di tagli i servizi di base.
La qualità del servizio si sta sempre più deteriorando: nonostante la notevole crescita dei passeggeri, infatti, alcuni convogli viaggiano con un numero insufficiente di carrozze: per i servizi regionali le carrozze sono inferiori a quelle previste nei contratti di servizio con le Province di Trento e Bolzano. Tale carenza di posti a sedere negli orari di punta e soprattutto nei giorni di massimo affollamento (come lunedì e venerdì), fa sì che diversi passeggeri viaggino in piedi.

Anche in vista dello scadere del contratto di servizio per il trasporto regionale e delle incertezze continue sui finanziamenti il nostro circolo chiede:

-Che la Provincia di Trento, in accordo con le province/regioni confinanti, adotti un piano organizzato per il trasporto ferroviario sull'asse del Brennero, aprendo eventualmente a gestioni concorrenti e ottimizzando orari, cadenze e tariffe in funzione delle esigenze dei numerosissimi pendolari e turisti che si muovono tra Alto Adige, Trentino, Veneto (ma anche Emilia Romagna e Lombardia).

-Che siano resi noti i dettagli degli accordi tra ministero e regioni/province e siano resi noti i dati sull'occupazione dei treni e sulle tipologie di utenza/ricavi, che dovrebbero essere rilevati, ma non vengono diramati al pubblico (i dati sui passeggeri riportati sui giornali nell'estate secondo le nostre rilevazioni sono tra l'altro fortemente sottostimati). Non è nemmeno sensato che tali rilevazioni siano fatte da Trenitalia che (vedi sotto) può avere conflitti di interessi a riguardo.

-Siano studiate ad hoc modalità di tariffazione integrata per i pendolari extraprovinciali

Ribadiamo che la politica di Trenitalia volta a smantellare il trasporto a corto raggio ed interregionale ed investire solo sui treni ad alta velocità è del tutto negativa in termini sociali ed ambientali: il trasporto pubblico per i pendolari deve essere un diritto ed è una necessità fondamentale in tempi di crisi economica (che ha provocato un deciso aumento del numero dei passeggeri sui treni) ed ambientale (i dati della qualità dell'aria a Trento parlano chiaro).
In assenza di dati chiari su numero di passeggeri, tariffe, ecc. resta poi il timore che Trenitalia possa ricattare le regioni chiedendo troppi soldi per fare un servizio che poi potrebbe aver interesse a trascurare ad arte per creare pubblico per i servizi a tariffe di mercato (Le Frecce)".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Tagli ai treni. Legambiente: "Trenitalia ricatta le regioni"

TrentoToday è in caricamento