Sequestro simulato per convincere la fidanzata a tornare in Campania
Il giovane si è autoinferto le lesioni, strappato il giubbotto, distrutto gli occhiali da vista e gettato nel fiume il cellulare per convincere la fidanzata che Trento è una città pericolosa, in cui non vivere
Era il 24 gennaio quando un giovane appena ventenne di origini campane che vive presso alcuni parenti a Dro, si è presentato negli uffici del nucleo operativo dei carabinieri di Riva Del Garda. Aveva denunciato che quella mattina, mentre si trovava a Trento per il suo primo giorno di lavoro, tre sconosciuti, probabilmente albanesi, lo avevano sequestrato alla fermata dell'autobus. Un rapimento lampo - aveva raccontato il giovane - aggiungendo che i misteriosi rapitori stranieri l'avevano caricato a forza su un‘auto, portato in un luogo imprecisato lungo le rive dell’Adige, privato di cellulare e contanti e pestato senza alcun motivo apparente.