rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Il processo

‘Ndrangheta in Trentino, la sentenza

Le decisioni del Tribunale

È uscita oggi, giovedì 27 luglio, la sentenza del Tribunale di Trento del processo Perfido, sulle presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta in Trentino. 

L'accusa aveva richiesto pene comprese fra gli 8 e i 14 anni per tutti gli imputati coinvolti, che hanno richiesto il rito abbreviato. Secondo la difesa non sussiste il reato di associazione mafiosa. 

Per Giuseppe Battaglia, che secondo gli inquirenti rivestiva un ruolo apicale nel sodalizio, è arrivata la pena più alta, di 12 anni. 9 anni e 8 mesi per il fratello Pietro Battaglia, 9 anni e 4 mesi per la moglie Giovanna Casagranda. Mario Giuseppe Nania, ritenuto il “braccio armato” dell’operazione, è stato condannato a 11 anni e 8 mesi, 10 anni invece a Demetrio Costantino, riconosciuto come colui che dava istruzioni agli altri affiliati su come eludere i controlli delle forze dell’ordine. 8 anni e 8 mesi infine per Antonino Quattrone, 8 anni a Domenico Ambrogio e 6 anni e 8 mesi per Federico Cipolloni.

Le dichiarazioni del Presidente 

"Il lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine è importantissimo per garantire la "salute" del tessuto economico e sociale del Trentino - commenta il presidente della Provincia Maurizio Fugatti dopo la sentenza -. Nessuno può considerarsi immune, a maggior ragione in un mondo globalizzato e per una terra "prospera" come la nostra gli appetiti finiscono con l'accrescere i rischi di infiltrazioni sempre più sofisticate e subdole, ma va da sé che è l'intera nostra comunità che è chiamata a non abbassare mai la guardia e a coltivare i valori dell'onestà e della correttezza che hanno contraddistinto la nostra storia”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

‘Ndrangheta in Trentino, la sentenza

TrentoToday è in caricamento