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La sentenza

Torna libero Alessandro Bertolini, accusato di essere un foreign fighter nel Donbass

l pm Federico Manotti aveva dato il consenso e il Gip Matteo Buffoni ha emesso la sentenza

Torna libero Alessandro Bertolini, il 29enne di Mori, provincia di Trento, accusato di essere un foreign fighter per i russi nel Donbass. Ieri al tribunale di Genova, l’uomo ha patteggiato una pena a due anni di reclusione, pena sospesa e revoca di ogni misura cautelare. Dunque il trentino torna libero e si butta alle spalle questa vicenda. Il pm Federico Manotti aveva dato il consenso e giovedì il Gip Matteo Buffoni ha emesso la sentenza. Bertolini era stato arrestato a giugno appena atterrato all'aeroporto di Malpensa.

Secondo le accuse, dal 2026 fino allo scorso maggio, Alessandro Bertolini ha combattuto a fianco dell’esercito della Russia di Putin dietro compenso in nome degli ideali dei separatisti russi in Donbass. Per questo è stato arrestato lo scorso giugno al termine di una indagine dalla Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo di Genova, latitante da anni insieme ad altri italiani filo-russi, impegnati a combattere nelle regioni dove sono presenti i separatisti filo-russi.

Bertolini, difeso dall'avvocato Massimiliano Luigi Scialla, si era avvalso oggi della facoltà di non rispondere. Secondo quanto ricostruito dai militari del Ros di Genova, coordinati dal sostituto procuratore Federico Manotti, aveva partecipato "ad azioni, preordinate e violente, dirette a mutare l'ordine costituzionale o a violare l'integrità territoriale del Governo ucraino, Stato estero dì cui non era né cittadino né stabilmente residente, senza far parte delle forze armate di alcuna delle parti in conflitto".

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