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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Povo / Via Valsugana

Stipendi bassi, mancano ferrovieri: a rischio quattro corse sulla Valsugana

Una vera e propria "emorragia" di personale negli ultimi anni. la Uil denuncia: "trovano lavoro altrove con condizioni economiche migliori"

Mancano ferrovieri, tanto da mettere a rischio quattro corse giornaliere sulla ferrovia della Valsugana. E' quanto riporta l'Ansa oggi a proposito di una vera e propria "fuga" di personale ferroviario da Trentino Trasporti, l'azienda pubblica che, tra gli altri servizi, gestisce i treni sulla  linea Trento-Bassano. A divulgare la notizia è la Uil Trasporti che parla di 15 licenziamenti volontari negli ultimi due anni, mentre le assunzioni sono ferme al 2014, quando entrarono in servizio 40 unità, tra l'altro formate poi in Trentino. Il motivo? Il personale avrebbe trovato impieghi migliori, meno pesanti e più redditizi, in altre aziende di traasporto ferroviiario italiane. 

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Sembra che la Provincia stia correndo ai ripari, con il via libera a nuove assunzioni. Se le condizioni, però, rimarranno le stesse è facile capire che la situazione, oggi problematica, rimarrà tale. I sindacati hanno chiesto un incontro con Trentino Trasporti. “Il problema della differenza di retribuzioni tra Trentino Trasporti e le altre imprese ferroviarie è noto" spiega Stefano Montani, segretario della Filt del Trentino

"Abbiamo più volte sollecitato la Provincia ad autorizzare la società ad aprire un confronto su recupero della produttività e aumenti retributivi. Verranno aperte delle procedure di selezione per nuovo personale. Una proposta positiva, perché crea occupazione, ma che richiede tempi tecnici di attivazione della selezione e poi la formazione del personale selezionato. Per questa ragione ci siamo concentrati anche sulla soluzione nell'immediato”.

Sullo sfondo c'è l'accordo con Trenitalia, firmato nel 2016 (clicca qui), che porterà il Trentino a gestire in proprio molte più corse. “Questo porterà da qui al 2024 al passaggio di tutte le corse a Trentino Trasporti – prosegue Montani. L'aumento del numero di treni renderà necessario raddoppiare gli organici. Una consapevolezza che rende ancora più urgente la necessità di investire sia sul mantenimento delle professionalità già presenti in azienda sia sul reperimento di nuovo personale”.

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