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Cronaca Centro storico / Via Giuseppe Verdi

Sciopero esami anche a Trento, il Rettore rassicura gli studenti

IIeri, all'apertura della sessione, il Rettore ha inviato una mail a tutti gli studenti: gli appelli eventualmente annullati saranno riprogrammati. Disagi inevitabili: impossibille sapere con certezza quali esami salteranno

Sciopero degli esami, anche a Trento. Ieri, giorno dell'apertura della seconda sessione d'esami, il rettore Paolo Collini ha inviato a tutti gli studenti una mail per fare il punto della situazione spiegando che anche a Trento i docenti potrebbero astenersi dal primo appello d'esame, tra quelli già fissati.

Non c'è modo però di conoscere quali appelli sono a rischio: nel rispetto della legislazione in materia di diritto allo sciopero non è infatti possibile sapere in anticipo, se non confrontandosi con i singoli docenti, chi intenda aderire alla mobilitazione nazionale. Nel documento circolato in rete a luglio tra i 5000 professori firmatari di tutte le università d'Italia comparivano anche alcuni docenti trentini.

Potrebbe quindi darsi il caso che alcuni docenti aderiscano allo sciopero senza comunicarlo, così come altri potrebbero, altrettanto liberamente, ritirare la propria adesione, precedentemente annunciata. Teoricamente non è possibile sapere con certezza se l'appello si svolgerà regolarmente fino al momento dell'esame. 

In ogni caso il Rettore ha fornito una chiara rassicurazione agli stuenti: gli appelli che salteranno saranno riprogrammati. Vi sono infatti dei corsi per i quali non è previsto un secondo appello in questa sessione e ciò  metterebbe a rischio la possibilità per gli studenti di dare l'esame, per non parlare di chi deve laurearsi. 

Entro 24 ore dalla data dell'eventuale appello annullato sarà comunicata una nuova data, assicura il rettore, anche se il nuovo appello dovesse sovrapporsi con l'inizio delle lezioni. Il calendario sarà diffuso tramite il sistema Esse3 con notifiche automatiche nella casella mail di ogni studente.

La protesta è legata ad una vertenza che si trascina dal 2014: i docenti chiedono che le classi e gli scatti salariali del quinquennio 2011-2015 siano sbloccati a partire dal 1° gennaio 2015 e non, come attualmente, dal 1° gennaio 2016 in modo tale da riconoscere aii fini giuridici il quadriennio 2011-2014. 

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