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I lavori

Scalo Filzi, non ci sono inquinanti dall’ex Sloi

Idrocarburi presenti in alcuni punti, già avviata la rimozione di RFI sotto il controllo di APPA. Garantita la massima attenzione ai temi ambientali

Nel terreno dello scalo Filzi non sono presenti inquinanti, come il piombo tetraetile, provenienti dalle aree ex Sloi. Complessivamente la zona dello scalo ferroviario mostra la presenza di un fondo naturale di alcuni metalli caratteristici della zona influenzata dalle mineralizzazioni del monte Calisio e limitatamente ad alcuni punti, una contaminazione dovuta principalmente a composti idrocarburici per i primi metri di profondità. Proprio in questi punti il terreno sarà bonificato da RFI, la società del gruppo Ferrovie dello Stato che gestisce il progetto del bypass ferroviario di Trento, per consentire la prosecuzione dei lavori. Un’attività che procederà tramite scavo e dovrà essere svolta sotto il controllo dei tecnici dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente. Prosegue quindi, in piena trasparenza, l’impegno pubblico per garantire che il cantiere ferroviario proceda con la massima attenzione ai temi ambientali.

È quanto precisa la Provincia autonoma di Trento riguardo all’area oggetto delle campagne di indagine ambientale i cui dati sono stati pubblicati sul sito di APPA. La documentazione resa disponibile, relativa alla qualità del suolo dello scalo Filzi, comprende i risultati analitici dei campioni di terreno raccolti da Italferr e Consorzio Tridentum ed anche i risultati delle controanalisi di APPA con la relativa validazione.

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