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Martedì, 30 Aprile 2024
Il fatto

Sommossa dei detenuti che devastano un intero reparto del carcere

"Il carcere è presidiato all'esterno da polizia e carabinieri. Ingenti sono invece i danni. Bisognerà trovare un nuovo posto per decine di detenuti. Ormai c'è clima di impunità" ha detto Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa polizia penitenziaria

Sommossa nel carcere di Trento, dove alcuni detenuti hanno dato fuoco e devastato un intero reparto dell'istituto penitenziario. Dopo ore di altissima tensione, l'intervento della polizia penitenziaria, arrivata anche da altri istituti del triveneto in assetto antisommossa, nella serata di martedì 9 aprile, è stato ripristinato l'ordine.

"Clima di impunità, il governo si svegli"

"Il carcere è tuttora presidiato all'esterno da polizia e carabinieri, non si registrano contusi o feriti. Ingenti sono invece i danni alla struttura e, attesa l'inabitabilità del reparto vandalizzato, bisognerà trovare una nuova allocazione alle decine di ristretti che vi erano ubicati". Lo dichiara Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa polizia penitenziaria.

"Ormai nelle carceri si registra un clima di impunità, tanto che non di rado si è alle prese con detenuti che si rivoltano persino all'irrogazione di una sanzione disciplinare - ha continuato De Fazio -. Ma quel che è peggio è che, con l'attuale organizzazione, basta un solo recluso, seppur fiancheggiato da qualche altro, per mandare in crisi un intero istituto. Del resto, basti pensare che di pomeriggio alla Casa Circondariale di Trento, con oltre 370 ristretti, prestano servizio in media una quindicina di agenti di polizia penitenziaria. Ciò appare ancora più paradossale, peraltro, nell'esatto momento in cui dal Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria è stata avviata la selezione di 45 unità da destinare a un carcere di 20 posti per migranti in Albania. Prima che accada l'irreparabile, più di quanto non sia già successo, il Governo si dia una mossa e prenda compiutamente atto dell'emergenza. Serve subito deflazionare la densità detentiva, fatta di 14mila detenuti oltre la capienza regolamentare, rafforzare gli organici della Polizia penitenziaria, mancanti di 18mila unità, potenziare l'assistenza sanitaria e riorganizzare l'intero sistema prima che collassi irreparabilmente", conclude De Fazio.

Dopo Trento disordini a Vigevano

Poco dopo i fatti di Trento, si sono registrati disordini anche alla casa di reclusione di Vigevano, dove, in una sezione destinata a detenuti con difficoltà gestionali, ci sono stati atti vandalici e il tentativo di appiccare un incendio. "Non crediamo che i due eventi abbiano una comune regia o che siano in qualche modo collegati, l'unico anello di congiunzione che vediamo è l'inefficienza del sistema penitenziario e gli insufficienti interventi del Governo Meloni, dopo il disastro causato da quelli precedenti'' ha concluso Gennarino De Fazio. 

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