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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca San Giuseppe / Corso III Novembre

Sicurezza in città: pattuglie miste e telecamere contro la violenza

Da domani inizieranno ad essere intesificati i controlli nella zona del parco di piazza Dante, di Santa Maria Maggiore e di piazza della Portela. Quanto alle telecamere, ne saranno installate 80 nei punti più a rischio

Telecamere, potenziamento della sorveglianza in città con controlli misti ed espulsione dal progetto di accoglienza messo a punto dal Governo per i richiedenti asilo politico coinvolti nei gravi atti di violenza avvenuti ieri a Trento. E' quanto deciso nell'ambito dell'incontro svoltosi presso il Commissariato del Governo, alla presenza delle massime autorità territoriali di pubblica sicurezza. Come già avvenuto per altri quattro casi in passato che hanno portato all'espulsione dal Trentino di altrettanti immigrati, si torna a chiedere che chi  viola le regole del vivere civile che la comunità si è data e attenta alla sicurezza dei cittadini venga definitivamente allontanato. "Quello alla sicurezza è un diritto fondamentale: chi lo viola deve essere espulso dal Trentino. Quello che abbiamo chiesto oggi al Prefetto e al Questore è che si attivino in questo senso, in coerenza con quando da noi concordato nel momento dell'inizio del progetto di accoglienza delle quote di profughi assegnato dal Governo al nostro territorio", ha detto Dellai. 

Da domani, quindi inizieranno ad essere intesificati i controlli nella zona del parco di piazza Dante, di Santa Maria Maggiore e di piazza della Portela. A questo scopo è stato deciso oggi che ci saranno dei pattugliamenti mirati - coordinati dalla questura - che coinvolgeranno polizia, carabinieri, guardia di finanza, polizia locale e corpo forestale provinciale. Quanto alle telecamere - sono 700mila euro i fondi messi a disposizione - ne saranno installate 80 nei punti più a rischio e saranno convertite in parte alcune delle telecamere attualmente utilizzate per il controllo del traffico.  Un particolare impegno sarà richiesto invece soprattutto al Cinformi  e all'assessorato alla solidarietà internazionale, prime attori che hanno contatti con i rifugiati e li hanno accolti nelle strutture approntate soprattutto tra Levico e Roncegno.
 
Sugli episodi di violenza di domenica pomeriggio e degli utlimi giorni, interviene anche il presidente dell'associazione pubblici esercizi Giorgio Buratti: "Se si fosse agito mentre ancora del problema si vedevano solo le braci, sarebbe stato più semplice e meno difficoltoso. Ora, invece, che l’incendio è divampato con estrema gravità, tutto è più difficile: occorre il tempo adeguato per una bonifica totale di queste situazioni di degrado. Che immagine abbiamo dato della città di Trento? Turistica? E quali disagi e danni dovranno ancora sopportare cittadinanza e imprese? Prima di appellarsi all’esercito occorre fare un mea culpa sulle risposte evasive rivolte ai nostri appelli; risposte che quasi sempre hanno sottostimato – ora è sotto gli occhi di tutti – in maniera grossolana la reale gravità delle cose".
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