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Cronaca Piazza Dante

Provincia: dirigenti non più "a vita"

Potrebbe essere una piccola rivoluzione per le srutture provinciali la "mini-riforma della dirigenza pubblica" presentata da Ugo Rossi alla Giunta, che prevede incarichi da 3 a massimo 5 anni a chi abbia superato un concorso e risulti iscritto in un "albo" dal quale la pubblica amministrazione possa attingere secondo necessità per i posti da dirigente

La "mini-riforma" della dirigenza pubblica: così viene chiamata in Provincia la proposta di Ugo Rossi discussa dalla Giunta che prevede la creazione di un albo attraverso il quale scegliere i dirigenti pubblici il cui incarico non sarà più "a vita" ma dipenderà dalle reali esigenze della pubblica amministrazione. Per entrare nell'albo sarà necessario sostenere un concorso, riservato a chi già lavora nella pubblica amministrazione, ed un conseguente corso di formazione. Gli incarichi, secondo quanto prevede la proposta, saranno a tempo determinato: non meno di tre anni e non più di cinque. Una volta terminato l'incarico, il dirigente, se non riconfermato, tornerà nelle liste in attesa di un altro incarico. Dopo un determinato tempo senza ricevere incarichi potrebbe scattare la perdita della qualifica, ovvero dell'iscrizione all'albo. Oggi invece la qualifica di dirigente è sostanzialmente "a vita" e obbliga la Provincia a conferire un incarico ad ogni dirigente, circa l'8% del personale.

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