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Il caso / Ravina / Via Filari Longhi

La gatta adottata dal condominio e minacciata di "sfratto" da Itea

In difesa di Bianchina, randagia e unica superstite di una colonia, sono intervenuti l'Enpa e le guardie zoofile

Una gatta “sfrattata” e un intero condominio intervenuto in sua difesa. È il singolare caso che vede protagonista la gatta randagia Bianchina e le famiglie residenti in un alloggio Itea di Ravina, e che ha attirato l’attenzione anche di gruppi animalisti. 

Bianchina è l’ultima superstite rimasta di una colonia felina residente da tempo nella frazione di Trento. Nell’ultimo periodo, è stata “adottata” dalle otto famiglie residenti nel condominio Itea di via Filari Longhi, che nell’atrio esterno dell’edificio hanno posizionato una cuccia con una coperta e una ciotola per i croccantini. Il caso è scoppiato quando, lo scorso 11 dicembre, due ispettori di Itea si sono presentati al condominio chiedendo agli inquilini di allontanare la cuccia e quindi, di fatto, di “sfrattare” la gatta, pena la riduzione del punteggio assegnato alle famiglie per avere diritto a un alloggio della società. Questo perché, secondo quanto riportato dagli ispettori, la presenza del felino rischierebbe di attirare altri animali come topi o piccioni. 

I residenti del condominio, tuttavia, non hanno intenzione di accogliere le richieste della società e hanno immediatamente segnalato il caso, che ha attirato anche l’attenzione dell’Ente nazionale protezione animali (Enpa), intervenuto a difesa ddi Bianchina minacciando anche azioni legali nei confronti di Itea. Nella giornata di domenica 17 dicembre è arrivato anche l’avvertimento del Nucleo operativo guardie eco zoofile di Trento (Nogez), che oltre ad aver ispezionato il luogo e sentito le famiglie, ha anche portato una nuova casetta destinata alla gatta: “Non si comprende in quali termini ci si arroghi il diritto di far rimuovere tale casetta di supporto – scrivono le guardie in una lettera spedita a Itea -, adducendo scuse non credibili da voi esposte ai condomini, quali che attiri topi o piccioni. Tali affermazioni, se corrispondenti a veritiere, non sono cosa esistente; non c’è dispersione di cibo, non ci sono feci, non ci sono fonti che possano sostenere tali ipotesi, anche derivanti dal fatto che i condomini stessi mantengono giornalmente e costantemente una pulizia certosina del locale esterno all’atrio del condominio”. Una segnalazione preventiva, quindi, quella del Nogez, che invita quindi Itea a ritirare le sue pretese: “La presente lettera – conclude il testo - ha lo scopo di dissuadere il vostro spettabile istituto da qualsiasi iniziativa di rimozione della gatta o di vessazione ai condomini che ne stanno curando la tutela”. 

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