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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Arco

Due etti di hashish in casa di una famiglia, i genitori: "E' per motivi religiosi"

I carabinieri si sono trovati in un'abitazione decisamente particolare con pareti decorate alla maniera etiope e bandiere giamaicane. I due arcensi, genitori di due figli ancora minorenni, si sono dichiarati appartenenti alla religione rastafari, un culto giamaicano che ha come riferimento spirituale l'Africa

I carabinieri del Nucleo operativo di Riva si sono presentati ieri alla porta di una famiglia di Arco con fondati sospetti che nella casa potesse esserci una discreta quantità di stupefacente. I sospetti sono stati confermati, i militari hanno trovato più di due etti di hashish suddivisi in due grossi "panetti", ma la situazione potrebbe essere diversa da quello che sembra, almeno stando a quanto hanno dichiarato i due trentaquattrenni, lui disoccupato con una pensione di invalidità lei lavoratrice stagionale, genitori di due bambini piccoli.

Dopo essere entrati nell'abitazione, insieme al cane antidroga "Batman" dell'unità cinofila di Laives, i militari si sono ritrovati in un ambiente decisamente particolare: tutte le pareti erano decorate di giallo, verde e rosso, i colori della bandiera etiope, e con i simboli del culto rastafari, una religione di origine giamaicana che ha nell'Africa e più specificatamente nell'Etiopia il proprio riferimento culturale e spirituale (clicca qui per accedere alla voce "Rastafarianesimo" su wikipedia, riduttiva ma sufficientemente esplicativa).

I due hanno dichiarato di appartenere a questa fede, che ammette ed anzi incoraggia l'uso di cannabis per la meditazione. Molte sentenze della Corte di Cassazione hanno accettato questa motivazione come attenuante per casi di coltivazione e consumo di cannabis, laddove sia comprovato che non si tratta di spaccio. I due arcensi sono stati denunciati a piede libero per detenzione di stupefacenti e segnalati alla Procura dei minori di Trento. 

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