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Cronaca

Il cibo 'sprecato' nelle mense scolastiche al Banco Alimentare

Contro lo spreco di cibo, il Comune di Trento ha avviato un progetto sperimentale - che per ora coinvolge tre scuole - per ritirare le eccedenze alimentari dalle mense scolastiche

Contro lo spreco di cibo, il Comune di Trento ha avviato un progetto sperimentale - che per ora coinvolge tre scuole - per ritirare le eccedenze alimentari dalle mense scolastiche. Non è infatti poco il cibo che, ogni giorno, si trasforma in avanzi nelle mense scolastiche. Cibo che non viene neppure servito ai bambini e che è ancora perfettamente integro. Per ridurre uno spreco che stride con tante situazioni di indigenza presenti anche in provincia, la gestione associata delle Comunità (capofila  la Comunità Valle dei Laghi, committente del servizio di ristorazione scolastica nella zona di Trento, Rotaliana, Cembra e Paganella), insieme alla Risto3, gestore delle mense scolastiche, da qualche tempo ha avviato un'iniziativa di recupero delle eccedenze alimentari. 

Per ora si tratta di una sperimentazione che coinvolge tre scuole, la Schmidt di Trento, l'elementare di Lavis e la media di Mezzocorona. In queste scuole da alcune settimane le pietanze non servite ai bambini vengono giornalmente ritirate dal Banco Alimentare Trentino, che provvede poi a donarle a enti e persone bisognose del territorio. Tale progetto è stato reso possibile grazie alla sottoscrizione di un rigido contratto tra Risto3 e Banco Alimentare, che prevede l'adozione di procedure e misure igienico sanitarie rigorose per garantire i migliori standard qualitativi e di sicurezza. L'auspicio dell'assessore Chiara Maule, che oggi ha presentato l'iniziativa durante una conferenza stampa, è che per il prossimo anno scolastico sia possibile estendere la sperimentazione ad altre scuole, in modo da limitare ulteriormente gli sprechi e da sostenere sempre più persone in difficoltà.

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