Quaresima: 20 studenti di Borgo "digiunano" dai cellulari
Un gesto per recuperare le relazioni umane ma anche per dire no allo sfruttamento delle miniere nel Terzo mondo in cui vengono estratti i materiali di cui sono composti smartphone e tablet
Quaresima tempo di digiuno, ma non è certo la carne lo sfizio più in voga di questi tempi. Lo sanno bene 220 studenti dell'Istituto Degasperi di Borgo Valsugana che hanno deciso di aggiornare la lista delle cose di cui poter fare a meno al 2016. Al primo posto naturalmente c'è il cellulare, o meglio lo smartphone, quell'aggeggio che tutti, giovani ed adulti, hanno sempre in mano e che permette di navigare in internet, chattare, comunicare con messaggi, video e foto. Una modalità di comunicazione che spesso ci distrae da quella reale, faccia a faccia, con le persone che stanno attorno a noi.
Dal 10 febbbraio scorso questi studenti sono "a digiuno" di cellulare, e proseguiranno l'astinenza per tutta la Quaresima. Il loro impegno ha ricevuto oggi i complimenti del presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorrigatti il quale ha incontrato i ragazzi e le ragazze a palazzo Trentini. Ma c'è di più, non si tratta solamente di recuperare le relazioni umane: il gesto degli studdenti vuole essere una protesta contro lo sfruttamento dei paesi del Terzo mondo dove viene estratto un materiale, il "coltan", contenuto nelle componenti dei cellulari.
"Quasi l'80% del coltan mondiale – hanno ricordato gli studenti – viene estratto in Congo e molti dei minatori improvvisati e vergognosamente sfruttati a questo scopo infliggendo loro angherie di ogni genere, sono minori, adolescenti e bambini". I ragazzi hanno chiesto al presidente Dorigatti di sollecitare il governo nazionale attraverso il Consiglio provinciale perché l'Italia recepisca una normativa europea introdotta nel maggio scorso, che istituisce un sistema di "autocertificazione degli importatori" orientata a porre fine allo sfruttamento illegale del coltan e di altri minerali
