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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Tione di Trento

Punti nascita: il Ministero deve rispondere

Si attende la risposta del Ministero per la deroga sui punti nascita, nell'attesa l'assessore Zeni fornisce qualche numero: ecco le percentuali di "fidelizzazione" delle neomamme rispetto all'ospedale di riferimento

Stanno per scadere i 90 giorni di tempo a disposizione del Ministero  della Sanità per rispondere alla richiesta di derooga inviata dalla Provincia di Trento sui punti nascita nelle valli. Lo ha comunicato ieri l'assessore Luca Zeni in risposta ad un'interrogazione della Lega Nord. La domanda è stata infatti inviata lo scorso 2 febbraio e si attende ora di sapere se il ministro Lorenzin consentirà di tenere apeti alcuni  punti nascita in deroga al numero minimo di parti fissato da Roma.

Sull'argomento l'assessore Zeni era stato molto cauto riferendo che la deroga, se arriverà, non sarà di certo valida per tutti i punti nascita. A rischio chiusura c'è sicuramente il reparto maternità di Tione, al quale si è rivolto solamente il 39,8% delle neomamme (123 nascite dal 1 gennaio 2015 al 31 marzo 2016), significa che più di una su due ha preferito partorire a Trento o a Rovereto. L'assesore ha già messo le mani avanti dichiarando che la chiusura del punto nascite potrebbe consentire un ampliamento di altri reparti a Tione, con aumento del personale.

Diversa la situazione a Cavalese dove la percentuale di "fidelizzazione", ovvero il numero dei  parti in loco sul totale, è dell'84,3% con 258 parti, la stessa percentuale scende al 77% a Cles dove i  parti sono stati però 570, 407 le nascite ad Arco dove ha partoorito il 63,5% delle neomamme. I parti a Trento e Rovereto nello stesso periodo sono stati  rispettivamente 2.875 e 1.217. 

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