Operazione "Pinocchio": il buttafuori accusato anche di sfruttamento della prostituzione
Diventa più chiaro il quadro fornito ieri dai carabinieri di Trento: il buttafuori di un locale notturno trentino, dal quale erano partite le indagini, è accusato anche dell'odioso reato. Preso uno dei due latitanti: gli arresti salgono a sette
All'indomani della presentazione alla stampa dell'operazione "Pinocchio" condotta dai Carabinieri di Trento si aggiungono altri tasselli al quadro accusatorio a carico dei sei arrestati, anzi sette: l'arresto di uno dei due membri della banda, ancora latitante, è una delle due notizie diffuse oggi dal Comando di via Barbacovi.
Il latitante, "fornitore" d cocaina e marijuana da rivendere sulla piazza trentina, è stato arrestato nella sua abitazione in provincia di Cremona. L'altra notizia è l'accusa, a carico del buttafuori di un locale per adulti trentino, di sfruttamento della prostituzione.
Il buttafuori, figura che ha inizialmente attirato l'attenzione del Nucleo Investigativo facendo partire tutta l'indagine, avrebbe sfruttato due ragazze dell'Est Europa. Il "copione", scrivono i carabinieri, è quello, purtroppo, già visto in vicende simili: l'uomo avrebbe fornito alle ddue donne un alloggio, vestiti e biancheria, oltre a preservativi in abbondanza.
Nel comunicato si parla di una "piazzola su via Brennero, gestita in forma privata ed autonoma". Si parla di lui come di un vero e proprio "datore di lvoro", che chiedeva conto periodicamente non solo degli introiti dell'attività illecita, ma anche del numero di clienti e delle "tariffe". Si aggrava dunque la sua posizione, dopo l'accusa di detenzione di stupefacente a fini di spaccio.