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La decisione

Processo Perfido, confermate due condanne

La corte d'appello non ha accolto i ricorsi di Domenico Morello e Pietro Denise

Al tribunale di Trento è arrivata nella giornata di martedì 5 dicembre la sentenza sui ricorsi in appello di Pietro Denise e Domenico Morello, due degli imputati del processo perfido sulle infiltrazioni mafiose in Trentino attraverso le cave di porfido della val di Cembra.

Così la 'ndrangheta ha conquistato il Trentino 

Dopo un’udienza di circa sette ore, le due condanne sono state confermate: obbligo di risarcimento di 600mila euro alle parti civili (fra cui provincia e il comune di Lona-Lases) e dieci anni di reclusione per l’imprenditore Morello, leggera riduzione invece per l’operaio Denise (da otto a sei e otto mesi). In primo grado i due erano stati definiti come propensi a condotte violente e intimidatorie anche attraverso utilizzo delle armi. 

La corte d’appello di Trento aveva già confermato in secondo grado un’altra condanna, quella di Saverio Arfuso. L’ultima via rimasta per gli imputati rimane quindi quella della Cassazione. Sempre la corte d’appello dovrà pronunciarsi, nei prossimi giorni, sui ricorsi degli otto imputati condannati lo scorso 27 luglio.

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