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Cronaca Caldonazzo / Localita' Al Lago

Piena a Caldonazzo, la replica della Provincia: "Tutto da dimostrare in una futura causa"

La perizia non è completamente condivisibile, e anche se lo fosse non dimostrerebbe automaticamente la colpa, il tutto verrà chiarito a giudizio, in una futura causa: questa la posizione della Provincia riguardo all'innalzamento del lago nel 2013. I periti del Tribunale hanno puntato il dito contro la mancata manutenzione del Brenta

Una perizia non del tutto condivisibile, che non implica automaticamente una responsabilità: così la Provincia risponde al comunicato con cui ieri Cla Confcommercio trentina invitava tutti gli operatori turistici danneggiati dalla piena del lago di Caldonazzo nel 2013 a chiedere i danni, invocando addirittura una mediazione.

Sembra invece che la Provincia intenda andare a giudizio, solamente in quella sede infatti potranno essere "valutate ed accertate eventuali responsabilità - si legge nella replica -. Si ricorda che l'accertamento tecnico preventivo, richiesto con lo scopo di acquisire elementi tecnici ritenuti poi non più acquisibili, costituisce solo un punto di vista che dovrà poi essere confermato in un'eventuale causa per danni e che evidentemente non esaurisce il contraddittorio che nel futuro giudizio si andrà a definire".

La perizia disposta dal Tribunale (clicca quiha evidenziato come l'innalzamento del livello del lago nel maggio 2013 fu causato non da precipitazioni anomale ma dall'inadeguatezza del canale emissario del lago, ovvero l'incile del Brenta, e dallo stato in cui si trovava a quel tempo, prima dei lavori di manutenzione svolti proprio in seguito alla piena. 

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