rotate-mobile
Cronaca Gardolo / Via delle Bettine

LAV: in Trentino le catene siano solo quelle montuose

Tre proposte nella petizione della Lav per la modifica a due leggi provinciali: chi ha precedenti per maltrattamento sugli animali non dovrebbe più averne, gli allevatori che non rispettano la legge sul benessere degli animali non dovrebbero avere contributi, e infine: niente catene

Chi ha precedenti per maltrattamento agli animali (reato che prevede anche la reclusione secondo la legge 189/2004) non dovrebbe averne mai più; chi non rispetta le norme previste dalla legge provinciale sull'agricoltura (4/2013) che prevede determinate azioni per il benessere degli animali "da reddito" non dovrebbe avere accesso ai contributi pubblici per l'allevamento; ed infine, in Trentino, le catene dovrebbero essere solo quelle montuose, e non quelle previste per gli animali d'affezione secondo la legge provinciale 4/2012.

Sono questi i punti della petizione promossa dalla Lav del Trentino che chiede alla Giunta di modificare le leggi in questione nell'ottica di una maggiore tutela degli animali, sia quelli da compagnia che quelli "da reddito" appunto, contemplati dalla legge provinciale sull'agricoltura che prevede costanti rapporti tra allevatori e veterinari, con cadenze non sempre rispettate. Quanto alla proposta di interdizione al possesso di animali per chi abbia precedenti per reati specifici la normativa è nazionale, ma la proposta è sicuramente destinata a far discutere molto. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

LAV: in Trentino le catene siano solo quelle montuose

TrentoToday è in caricamento