Parco del Lagorai: comunità locali fredde sulla realizzazione

Il parco del Lagorai non verrà imposto a nessuno. Rischia quindi di finire in archivio (oppure snaturata rispetto allo spirito originario) una proposta a cui si lavora da anni. Roberto Bombara dei Verdi lo ha chiarito in terza commissione, di fronte alle critiche mosse soprattutto dal Consiglio delle Autonomie.

Non c'è alcuna volontà di imporre l'istituzione di parchi ai comuni e alle Comunità, ha detto Bombarda dopo aver ascoltato le posizioni critiche delle autonomie locali. E se, ha specificato, le comunità locali non vorranno fare il parco del Lagorai (il no è stato ribadito anche nelle audizioni da parte della Comunità di valle) il parco non si farà. Non ci sarà alcuna imposizione dall'alto. Tutto verrà regolamentato dall'articolo 47 e 48 del disegno di legge della Giunta che, in buona sostanza, dà la possibilità alle comunità e ai comuni, di trasformare le reti delle riserve naturali in parchi locali che, a seconda delle caratteristiche, potranno venir anche definiti parchi fluviali o geologici. 

I timori di una possibile imposizione di nuovi parchi sono venuti, oltre che dal Consiglio delle Autonomie, da parte delle Magnifica Comunità di Fiemme; dalle Asuc, dal sindaco di Brentonico e dalla Procuradora del Comun general de Fascia. Mentre da parte dei vertici dei Parchi provinciali Adamello - Brenta e Paneveggio Pale di S.Martino qualche preoccupazione è stata espressa per il pericolo che si possa fare confusione tra i parchi provinciali, enti funzionali della Pat e con una lunga esperienza e qualità nella gestione del territorio, e i futuri parchi locali. Da parte degli esponenti fassani è stata presentata la richiesta di inserire della legge un articolo con il quale si dichiarino le Dolomiti patrimonio dell'Unesco (sulle quali il Comun general ha pronto un progetto per una rete di riserve) "invarianti" nel Piano urbanistico provinciali.