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Il processo

Paralizzata per ictus non diagnosticato, medici a processo

I camici bianchi sono comparsi in tribunale per rispondere di presunte lesioni personali colpose gravissime

A 26 anni è parzialmente paralizzata per un ictus non diagnosticato e catalogato come attacco emotivo. È l'accusa mossa dalla procura di Trento nei confronti di una serie di medici che oggi sono comparsi in tribunale per rispondere di presunte lesioni personali colpose gravissime. Rossella Nadalutti di Cles è arrivata in aula sulla sedia a rotelle su cui è costretta da 4 anni dopo essere stata accompagnata dai genitori all'ospedale di Cles per dei forti dolori alla testa e formicolii "seguiti da perdite di conoscenza, problemi nella parola e paralisi facciali parziali".

"I medici dissero che era un attacco emotivo senza alcun sintomo neurologico, mentre la settimana successiva mi venne diagnosticato un ictus ischemico al ponte encefalico attraverso una risonanza magnetica - ha scritto la giovane in una lettera indirizzata alle istituzioni -. Sono stata trasferita in terapia intensiva e intubata a causa di un grave peggioramento delle condizioni di salute. Un mese di coma e poi il risveglio".

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