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Cronaca

Ospedali periferici: "Disponibilità rianimatori a distanza non garantisce i pazienti"

La Uil: "Sbagliato insistere e continuare a emanare provvedimenti sull'onda dell'emergenza come quello sulla riorganizzazione della rete ospedaliera"

Ripristinare la presenza attiva "del medico rianimatore in ogni ospedale periferico dalle ore 8 alle 20 nei giorni feriali ed in pronta disponibilità nelle restanti fasce orarie, requisito minimo perché un ospedale si possa chiamare tale". Lo chiede il responsabile della Uil Fpl medici del Trentino, Gianluca Lauria, in una nota. Secondo la Uil è infatti "sbagliato insistere e continuare a emanare provvedimenti sull'onda dell'emergenza come quello di questi giorni sulla riorganizzazione della rete ospedaliera, che produce ulteriori criticità su cui non possiamo convenire".

I punti critici sono l'assenza del medico rianimatore dalle ore 18 alle 8 nei giorni feriali e nelle 24 ore di sabato e festivi che determina, scrive Lauria, "un aumento di rischio potenzialmente anche fatale per tutti i degenti ed i pazienti che accedono in pronto soccorso con codice di priorità elevato". Inoltre, "la disponibiltà del medico rianimatore a distanza non garantisce la sicurezza del paziente e dell'operatore".  Una "carenza organizzativa", prosegue la Uil, che "determina di fatto una disparità di cura tra i pazienti che afferiscono presso gli ospedali principali e quelli che afferiscono presso gli altri ospedali. Fino ad ora la presenza del rianimatore garantiva la gestione in modo sicuramente più equo dei pazienti su tutto il territorio". 

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