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Cronaca

Fenalt: ospedali periferici e applicazione decreto legge 66

comunicato sindacale sulla situazione degli ospedali periferici

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrentoToday

Comunicato stampa Fenalt

L’organizzazione Sindacale Fenalt si schiera a salvaguardia degli ospedali di valle e del diritto dei cittadini ad avere le stesse cure di quelli di città e testimonia il proprio sostegno a tutti gli operatori coinvolti che si trovano in grandi difficoltà nello svolgimento del loro lavoro. Con l’applicazione in Sanità del DL 66 si evidenziano una serie di incapacità politiche e gestionali che verranno pagate dai dipendenti e ancor di più dai pazienti, il problema non è solamente riguardante i punti nascita ma anche e soprattutto l’assenza dell’anestesista, del pediatra e del ginecologo che di fatto limitano in modo considerevole l’attività di tutto un ospedale. Infatti l’assenza dell’anestesista, presente solo in orario di ufficio comporta inviare tutte le urgenze dopo le 18 a Trento, Rovereto o Cles, anche quelle chirurgiche ed ortopediche con tutti i rischi connessi per la salute del paziente. Questo è altrettanto vero per la mancanza del pediatra già nella giornata di ieri si è provveduto al trasferimento di un piccolo paziente non essendo garantita la presenza dello specialista. L’utilizzo dell’elicottero con rianimatore a bordo ( che si alza in volo solo se le condizioni metereologiche lo consentono ) non può risolvere la situazione attuale poiché di notte si alza in volo solo un mezzo a copertura di tutto il territorio provinciale e proprio nella prima nottata di applicazione di questa organizzazione l’elicottero avrebbe dovuto trovarsi nello stesso momento a Cavalese e Tione. Chi chiama prima vince. Tutto ciò evidenzia una gestione surreale del sistema sanitario. l’Amministrazione Aziendale e la Politica hanno aspettato un anno senza fare nulla in pieno stile italiano sperando che le cose si risolvessero da sole senza incominciare una seria programmazione che ci mettesse ora nelle condizioni di rispettare il diritto alla salute e i diritti dei lavoratori. Cosa estremamente grave sarà la mancanza del rianimatore, non solo di notte, ma anche nei fine settimana e nei festivi. Guardando il calendario salta subito all’occhio che nei giorni delle feste natalizie e di capodanno sarà completamente assente nel periodo di maggior afflusso turistico invernale sulle piste da sci. Ogni commento è superfluo….. Il caos regna sovrano, a testimonianza di ciò vi è uno dei documenti aziendali inviati in queste ore ai vari responsabili che invoca l’Art 54 del Codice penale (stato di necessità) ricordando ai dipendenti che hanno l’obbligo in caso di necessità di derogare a qualsiasi orario e quindi anche al DL 66. Sappiamo che è previsto lo spostamento del personale da un ospedale all’altro ricordiamo all’Azienda Sanitaria che l’utilizzo della mobilità d’urgenza è contrattualmente definita e pone il limite massimo dei dieci chilometri, la diffidiamo quindi dall’applicarla in modo improprio. Ci è giunta voce che venerdì 27 alle ore 18 davanti all’ospedale di Cavalese la Comunità di Valle ha organizzato una manifestazione a tutela del diritto alle cure in val di Fiemme, Fassa e Cembra esprimiamo fin da adesso la nostra vicinanza.

Maurizio Valentinotti   Paolo Panebianco

FeNALT

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