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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Riva del Garda / Viale Nino Pernici

Prostituzione: traffico di ragazze in tutta Italia, a Riva i clienti erano "stupidi"

A Riva del Garda, in Viale Pernici, i clienti, rigorosamente italiani, facevano guadagnare anche sino a 1.500 euro al giorno ai tre uomini accusati di sfruttamento della prostituzione. Ogni cliente era denominato “Freier”, che in rumeno significa "stupido"

I carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Riva del Garda hanno concluso l’Operazione “78”, grazie alla quale hanno stroncato un traffico internazionale di ragazze rumene che venivano obbligate a prostituirsi in una abitazione di Via Pernici a Riva del Garda e, a rotazione, in altre città italiane: Verona, Conegliano Veneto, Desenzano, Bologna, Palermo e Catania e pure in club privati in Svizzera, in Belgio, in Germania e ad Innsbruck. 

Tre uomini, Ionut Ifrim (detto Boschet), Georgian Nicolae (detto Sarpe) e B.D. (attualmente latitante, quindi ricercato)- tutti di età compresa tra venti e trent’anni - avrebbero gestito un traffico di giovani e avvenenti ragazze rumene sfruttandole, minacciandole pesantemente, usando contro le stesse una inusitata violenza fisica oltre che verbale, al solo fine di trarre massimi vantaggi dall’attività di prostituzione. Questa la ricostruzione dei fatti emersa dalle indaginis volte dai carabinieri, secondo i quali il reclutamento delle ragazze avveniva a Braila (Romania) presso il Casinò “Million”. Un quarto uomo, I.I.S., anch'egli rumeno, è stato denunciato a piede libero per gli stessi reati. Secondo gli inquirenti quest’ultimo gestiva un florido mercato di prostituzione soprattutto in Sicilia, inviando le proprie ragazze anche sul Garda trentino.

A Riva del Garda, nell’appartamento di Viale Pernici, numerosissimi clienti, rigorosamente italiani, quotidianamente frequentavano le donne, che guadagnavano anche sino a 1.500 euro al giorno, accogliendo perfino 15 – 20 clienti nell’arco delle 24 ore. La clientela era assai eterogenea non solo per età, variabile tra i 18 e i 70 anni, ma anche per classe sociale ed economica. Ogni cliente era denominato “Freier”, che in Rumeno significa letteralmente “stolto, stupido”.

Pur di guadagnare e di non deludere le aspettative dei protettori rumeni, le ragazze venivano obbligate – sotto costante minaccia – ad accettare qualsiasi tipo di prestazione, il più delle volte senza alcuna protezione. Il sodalizio criminale, che secondo i carabinieri costringeva circa una decina di ragazze alla prostituzione, era ben organizzato: ogni mese le donne venivano spostate da una località all’altra in Italia e in Europa, così da invogliare i clienti alla “novità”. 

Nelle perquisizioni operate dai carabinieri del Nucleo Operativo di Riva del Garda nelle abitazioni di Riva, di Palermo e di Conegliano Veneto, innumerevoli sono state le ricevute di money-tranfert attestanti i diversi importi di danaro spediti in Romania ai protettori, con cadenza settimanale e tutti oltre i 1000 euro.

Le intercettazioni telefoniche hanno consentito di localizzare gli spostamenti degli uomini – sempre cauti e attenti nelle conversazioni – di tracciare la rete della prostituzione internazionale creata dall’organizzazione rumena e appurare la gestione rodata dell’illecito “affare” assai redditizio. Pagamenti puntuali di affitti per gli appartamenti da utilizzare per il meretricio, prenotazioni anticipate di aerei e di treni, iscrizioni sui principali siti di annunci pornografici on-line, erano le principale attività pianificate con cura dai tre uomini per le rispettive proprie donne. 

Raramente essi si spostavano con al seguito le prostitute, onde evitare di destare sospetti: infatti i militari del Nucleo Operativo hanno verificato che, addirittura, quando i protettori giungevano a Riva del Garda, evitavano tassativamente di orbitare nei pressi di Via Pernici e obbligavano le giovani a raggiungerli a bordo di taxi anche per brevi tratti urbani, per ridurre al minimo i contatti in luoghi aperti e quindi “visibili ai più”.

Inoltre, per il timore d’essere intercettati e d’essere scoperti nella loro attività illecita, gli uomini concludevano sempre le telefonate o i numerosi sms con le ragazze sfruttate con frasi affettuose e amorevoli, pur se i precedenti messaggi di testo o le precedenti conversazioni telefoniche fossero state minacciose, violente e furiose. A tal proposito, gli uomini all’atto dell’arresto hanno rivelato che tale tecnica veniva attuata al solo scopo di far credere - a chi intercettasse - che si trattava di telefonate tra fidanzati.

Il pubblico ministero dFabrizio De Angelis, ha coordinato l’indagine, richiedendo e ottenendo a carico degli sfruttatori tre ordinanze di custodia cautelare, due delle quali già eseguite con la restrizione nei carceri di Spini di Gardolo, per Nicolae, e di Catania per Ifrim. Il terzo uomo, su cui pende un ordine di cattura internazionale, è tuttora latitante e ricercato all’estero.

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