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Cronaca Centro storico / Via del Brennero

Omicidio stradale anche per chi è sobrio, gli artigiani protestano: "Penalizza chi lavora"

La legge non distingue tra chi è sobrio o sotto l'effetto di sostanze. Protestano gli artigiani trentini: "Può capitare di causare lesioni gravi, 5 anni sono una condanna a morte"

Autisti di professione (e automobilisti in genere) penalizzati dalla nuova legge sull'omicidio stradale. A dirlo sono gli artigiani trentini il cui presidente Roberto De Laurentis ha scritto una lettera di protesta a Confartigianato affinchè intervenga per modificare la legge del 23 marzo scorso che ha inasprito le pene per chi causa lesioni gravi in un incidente.

Il fatto è che la nuova legge prevede pene come la reclusione da 3 mesi ad un anno ed il ritiro della patente per 5 anni non solo per chi provoca un incidente sotto l'effetto  di alcol e stupefacenti, ma anche per chi risulta negativo agli specifici test. Perchè la lesione sia ritenuta grave occorre la comprovata "incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni per un tempo superiore ai 40  giorni", al di là della prognosi.

Su questa mancanza di distinzione gli artigiani non ci stanno: "esprimiamo forte preoccupazione per la pena prevista per chi cagioni lesioni personali non in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di stupefacenti o per guida pericolosa - si legge nella lettera - può capitare di provocare un incidente determinando lesioni gravi, ad esempio un colpo di frusta, ed in questo caso la  revoca della patente per  un tempo così lungo appare una vera e propria condannna a morte, tanto per un imprenditore quanto per chiunque utilizzi un veicolo per lavorare". 

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