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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il caso

Sfregia la moglie: condannato, lei corre ad abbracciarlo mentre lui va in carcere

La donna era in aula ma non ha mai lasciato il marito e non si è mai costituita parte lesa a processo

I giudici hanno riconosciuto che lui è stato responsabile di una violenza grave nei confronti della moglie quando, lo scorso 29 giugno, durante un litigio in strada, aveva tirato fuori un coltello e, per questioni di gelosia, l'aveva colpita, ferendola al collo, alla guancia e all’orecchio. Lesioni gravi tanto che lei era uscita dall’ospedale con oltre quaranta giorni di prognosi. Nonostante questo lei non lo ha mai lasciato, non si è costituita parte civile a processo e, dopo la sentenza di condanna, lei ha attraversato l’aula di tribunale di corsa per abbracciarlo, prima che gli agenti di polizia penitenziaria portassero l’imputato in carcere.

La vicenda, raccontata da Marica Viganò su L’Adige, vede come protagonista un 38enne di origine tunisina e residente a Trento, che ieri è stato condannato a sei anni di carcere per lesioni gravissime. Infatti l’uomo ha procurato alla moglie una lesione permanente al viso della moglie. La procura aveva chiesto dieci anni. La donna era in aula ma non ha mai lasciato il marito e non si è mai costituita parte lesa a processo. Il 38enne è tornato in carcere dove sconterà la pena e, alla lettura della sentenza, appresi i sei anni di condanna, la moglie si è alzata, ha attraversato l’aula per dare l’ultimo abbraccio al marito.

La violenza si era consumata lo scorso 29 giugno, quando i due si erano fermati con l'auto. Secondo la pubblica accusa, c’è stata una discussione in un bar. Poi di nuovo si sono fermati e lì lui l’ha aggredita con una lama. Il tunisino, all'arrivo dei soccorritori, ha cercato di aggredire pure loro. Fermato dai carabinieri e arrestato, il giorno dopo l’uomo, all’udienza di convalida, ha spiegato che aveva perso la testa per gelosia.

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